Beatrice e Donatella si conoscono all’interno di una comunità terapeutica per donne con disturbi psicologici. Entrambe alla ricerca di un appoggio che forse non hanno mai avuto, si ritroveranno a vivere una fuga verso la libertà e la consapevolezza di loro stesse.
Sorretto dalle magnifiche, delicate, intense e coinvolgenti interpretazioni delle due attrici protagoniste (Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti), dipinte da Paolo Virzì con un amore verso i loro personaggi che si respira ad ogni inquadratura, La Pazza Gioia parte dal racconto di un dramma non indifferente (la sofferenza psicologica delle due donne), per raccontare di un viaggio formativo, tinto da colori dolceamari che ne stemperano i toni, donando la giusta delicatezza e leggerezza al racconto.
Due strampalate Thelma e Louise, ognuna con i propri traumi e i propri drammi, si ritrovano a fuggire insieme senza avere una meta ben precisa, ma con la voglia di esprimere loro stesse, con tutte le loro debolezze e con la loro personalità complessa e a tratti compromessa.
Incappando in diversi personaggi emblematici per capire il percorso di vita che le ha portate ad avere i problemi che hanno (genitori, ex mariti, figli e non solo), Beatrice e Donatella formano la più classica delle “strane coppie” con il loro carattere e il loro aspetto diametralmente opposti, ma in fin dei conti complementari.
Un’amicizia rafforzata dalle avversità, rappresentata in maniera intima e toccante, senza sfiorare mai il melodramma e i toni patetici; la forza di due donne piegate ma non spezzate; la voglia di rivalsa di due persone finite ai margini della società, ma decise a riprendere il loro posto: tutto questo viene raccontato in maniera estremamente coinvolgente, con una serie di momenti profondamente emozionanti, frammisti ad altri in cui la riflessione sul tema di fondo non viene mai appesantita, scansando il rischio del film a tesi (sul tema dei disturbi psicologici), ma viene, anzi, stemperata da un’ironia irresistibile creata grazie alla fantastica alchimia trasmessa dalle due protagoniste.
Degli sguardi persi che devono ritrovarsi, delle fragilità mascherate con una strafottenza da un lato e un’altezzosità dall’altro decisamente artefatte, un’alterità ricca di sfumature che vengono scambiate per stramberie, ma che affondano le loro radici in una vita difficile: La Pazza Gioia comunica tutto questo senza mai assumere atteggiamenti pedagogici, raccontando semplicemente di due donne che dal loro incontro riescono a trovare, forse, la spinta ad una risalita in superficie, dopo un periodo passato in balia delle onde.
Qui il trailer:
ALESSANDRA CAVISI