Il Filo Invisibile: anche tutte le famiglie infelici si somigliano tra loro

marcosimonpuccioniilfiloinvisibilelocandinaSimone e Paolo sono i papà di Leone, avuto grazie all’aiuto della loro amica Tilly che si è offerta come mamma surrogata. Leone sta preparando un video per un lavoro di fine anno in cui descrive la sua famiglia non convenzionale e le lotte che ha dovuto portare avanti per poter essere riconosciuta anche a livello legislativo. Ma la sua famiglia è solo apparentemente non convenzionale, dimostrando in realtà di avere le stesse crepe, problematiche e falle di tutte le altre famiglie, che siano o meno tradizionali.

Tutte le famiglie felici si somigliano tra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo”, inizia così il capolavoro di Lev Tolstoj, Anna Karenina. Si potrebbe dire, invece, che Il Filo Invisibile, nuovo film di Marco Simon Puccioni, cerca di dimostrare che anche nell’infelicità, le famiglie sono molto simili tra loro, che si tratti di famiglie considerate tradizionali o di famiglie omogenitoriali, come quella raccontata nella sua opera.

ilfiloinvisibile1

I due genitori sono ottimamente impersonati da Filippo Timi nei panni di Paolo, un impettito e quadrato titolare di un negozio di mobili che ha lasciato da parte la sua passione per l’architettura e da Francesco Scianna che impersona Simone, un estroso e affascinante gestore di un ristorante che ha accantonato anche lui i suoi sogni per dare un contributo alla famiglia. Ma la vera rivelazione è il giovane Francesco Gheghi, nei panni di un dolce sedicenne che deve fare i conti con la propria crescita personale e con la crisi che si abbatte sulla sua famiglia, proprio il giorno del ventesimo anniversario dei suoi due papà.

Il Filo Invisibile, infatti, pur avendo ovviamente l’intento di dimostrare la plateale, ma purtroppo ancora non scontata, “normalità” (sia passato il termine) di qualsiasi tipo di legame famigliare e sentimentale, a conti fatti è soprattutto un coming of age movie che racconta il percorso di formazione di un adolescente come tanti altri, alle prese con i primi amori, con vecchie e con nuove amicizie, con l’ingresso nel mondo adulto.

ilfiloinvisibile2Raccontato con leggerezza, dolcezza e tanta tenerezza, non tralasciando però il divertimento insito soprattutto nell’evoluzione, anzi involuzione, che riguarderà il rapporto dei due genitori, con una comicità a volte un po’ troppo insistita, ma comunque gradevole soprattutto grazie all’equilibrio recitativo di Timi e Scianna, Il Filo Invisibile termina con un momento molto commovente in cui questo filo prende realmente vita sullo schermo, dimostrando l’importanza e la validità (che dovrebbe essere definitivamente riconosciuta), dei legami indiscutibili che legano tra loro indissolubilmente persone unite dall’amore reciproco, che si tratti di legami di sangue o meno, di persone dello stesso sesso o no.

Senza sfociare in facili macchiette o in eccessi di retorica, cosa per niente scontata dato il tipo di storia e di personaggi, Il Filo Invisibile, quindi, riesce nell’intento di comunicare il suo messaggio con tanta naturalezza e semplicità.

Trailer del film:

ALESSANDRA CAVISI

Check Also

ceancoradomanilocandina

“C’è ancora domani”, o dell’esordio alla regia di Paola Cortellesi

Dopo un’attenta riflessione e metabolizzazione dell’opera, nonché dopo aver assaporato ogni singolo riconoscimento valso a …