Habitat: i C’Mon Tigre raccontano un Brasile ricco di musica e colori

cmontigrehabitatcoverContinuiamo a non conoscere molto dei C’mon Tigre a livello anagrafico, dato che il collettivo musicale che ne sta alla base preferisce celare la propria identità esprimendosi esclusivamente tramite la musica e l’arte. Italiani di fondazione, conosciuti e premiati in tutta Europa e nel mondo, i C’mon Tigre giungono al quarto album con Habitat confermando la propria formula mista e sperimentale che fa dell’electro jazz il proprio marchio di fabbrica.

Dedicato al Brasile, dotato di un tropicalismo dilagante, già prepotentemente definito nella traccia d’apertura, Goodbye Reality, questo nuovo disco richiama la lunga tradizione della bossa nova, avvalendosi tra l’altro di ricche collaborazioni, tra le quali la cantautrice brasiliana Xênia França che con la sua voce calda ed avvolgente contribuisce a dare al brano Teen Age Kingdom un ritmo impetuoso. Giovanni Truppi, voce del brano Sento un morso dolce, regala un vorticoso turbine di pensieri, che poggiano su un sound elettronico a tratti psichedelico. The Botanist, è il brano che più di tutti contribuisce a dare una sferzata di vita all’album, anche grazie alla collaborazione del musicista nigeriano Seun Kuti.  Accompagnato da un caleidoscopico video musicale, The Botanist è pregno di suoni, luce e colori, in grado di far immergere nella lussureggiante giungla brasiliana. Non mancano tracce dalla natura più ambient come Nomad At Home o Sixty Four Season, che raccontano di un Brasile moderno, ma comunque legato ad un passato ancestrale ben riconoscibile e strutturato. La traccia conclusiva, Keep Watching, vanta la collaborazione con Arto Lindsay, artista poliedrico anch’esso legato in maniera viscerale al Brasile.

Habitat si può definire dunque un concept album dalle mille sfaccettature, che a tratti prende la forma di un diario di viaggio, o meglio, acquisisce una dimensione onirica, e che parla di una terra per molti ancora irraggiungibile, dove sogno e realtà si mescolano e sembrano parlare una lingua differente a metà tra desiderio e speranza. Dedicare un’ora scarsa all’ascolto di questo lavoro ha valenza davvero terapeutica poiché significa prendersi un momento di pausa, adattare respiro e cuore alla musica ed abbandonare un piano di realtà fin troppo opprimente, in favore di un contesto vitale che, seppure virtualmente, si presenta libero da moderni preconcetti.

Tra le band maggiormente conosciute a livello internazionale, i C’mon Tigre, dimostrano ancora una volta di meritare un posto d’onore nell’ambito della world music.

Il sito della band: https://www.cmontigre.com/

Il video di The Botanist:

GRETA COCCONCELLI

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