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Echi elettronici tra i “Grilli” del primo album di Lou Mornero

loumornerogrillicoverSe c’è qualcosa che manca alle nostre giornate è il riposo: una vita frenetica tra impegni senza possibilità di rinvio e contrattempi. Siamo assuefatti da meccanismi stritolanti che portano il concetto stesso del riposo a essere guardato con sospetto. Figuriamoci se a respirare un attimo di pace poi è un artista. “Un artista dovrebbe comprendere il silenzio, un artista dovrebbe creare uno spazio perché il silenzio entri nel suo lavoro, il silenzio è come un’isola nel mezzo di un oceano turbolento”. Parole, quelle del Manifesto dell’Artista di Marina Abramović, che si accostano ragionevolmente ai quattro anni di distanza che intercorrono tra il primo EP omonimo del cantautore milanese Lou Mornero e il suo primo album full lenght uscito a gennaio per Cabezon Records, intitolato Grilli.

Un preambolo pomposo, forse, per affermare come un’assenza dalle scene apparentemente ingiustificata come questa, porti spesso con sé esperienze che forgiano o proseguono un lavoro come quello iniziato nel 2017 nelle home studio di Milano e Londra dallo stesso artista in collaborazione gomito a gomito con il poliedrico musicista Andrea Mottadelli, arrangiatore e produttore per l’occasione. Se nel precedente EP di debutto la produzione dei brani era decisamente più minimale, con Grilli si assiste a un coraggioso salto di qualità che parte da arrangiamenti più ricchi e arriva fino ai suoni più elaborati che si affiancano alle fitte incursioni nel mondo elettronico. Il risultato è ricco di colori e atmosfere che danno vita a una pulsione creativo-musicale rimasta a lungo latente. Le influenze sono molteplici e variegate: si spazia da sonorità dub e trip hop per passare al blues e al soul, senza mancare rock e folk con tocchi tribali, cercando di mantenere uno sguardo e gusto contemporaneo.

Il gelo che abbraccia lo spazio onirico della prima traccia, la title-track, dove si assiste alla ripetizione costante di un’unica frase: “Quelli che parlano e non tacciono mai”, sulle note arpeggiate di chitarra e synth, è la prima vera prova del sostanzioso cambiamento all’approccio musicale con rimandi al mondo dell’underground alternativo degli anni 90.

La Cosa Vuota, con la voce di Daniele Paoletta, è invece un brano che introduce un amalgama interessante di sfumature tra il country e il rock ruvido della chitarra ben accostati al tuono delle percussioni e a un testo ancora una volta algido, ermetico, per rilevare come in ogni situazione la cosa vuota sia in mezzo a noi.

Due, testo breve per un arrangiamento blues con qualche incursione folk di stampo tribale, lascia emergere al contrario un rapporto simbiotico per qualcuno che non si sente veramente completo senza l’altro.

Con Acquario il tuffo nel sound electro arriva all’apice, tra cori aspirati e synth, mentre la quinta traccia, Happy Birthday Songwriter, scelto come singolo di lancio, vede la partecipazione di Paolo Saporiti in una veste malinconica, in cui si traduce quella condizione dell’essere artista accennata in apertura, vissuta come un punto interrogativo, spalancato sull’effetto continuo che la propria creatività ha sul pubblico pronto a riceverla.

Caro Mio è invece un arrivederci intriso di pensieri bui e dolore, lo stesso che si incontra nella successiva Piccolo Tormento, la cui sensualità tuttavia somiglia a una carezza al velluto condita con effetti distorti che anticipano la psichedelica chiusura con sorpresa di Ouverture, registrato quasi interamente presso il Bella Studion da Iggy B, all’interno del complesso del celebre Strongroom Studio di Londra.

Insomma, squadra che vince… speriamo non cambi e se mai ci fosse bisogno di ripeterlo ancora, la forza dirompente di Lou Mornero e Mottadelli, sprigiona la stessa carica dei colori vividi (gli stessi dell’immagine di copertina) impressi in una polaroid, la quale appena dopo aver fatto passare i consueti sessanta secondi dallo scatto, è destinata a emozionare sempre.

Il profilo dell’artista su Facebook: https://www.facebook.com/lou.mornero.3

Il videoclip di Happy Birthday Songwriter:

ILARIA SALVATORI

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