Torna Jeshua ben Yosef alle prese con la lotta tra Bene e Male ne “Il guaritore” di Damiano Leone

damianoleoneilguaritorecoverQuanti di noi riuscirebbero a non pensare che l’ambizione di un centro di ricerche scientifiche superi di gran lunga la ratio di qualsiasi istituzione benpensante, nel momento in cui tra le ipotesi di studio si palesa quella che arriverebbe a confermare l’esistenza concreta di Dio?

È una questione con cui si troverà a fare i conti il rampante scienziato del Centro Ricerche Avanzato di Ginevra, Mark Sachs quando il direttore Josep Kuiper gli svela, in un futuro immaginario, l’intenzione da parte del Vaticano di associarsi a questa scoperta.

Per far sì che questo accada, però, c’è bisogno che un crononauta torni indietro viaggiando nel tempo, prima della nascita di Cristo. Quel crononauta sarà proprio Mark il quale, dopo aver rimuginato il giusto sul suo brillante passato professionale e sulla cifra di cinque milioni di dollari offertagli da Kuiper, si ritrova ad accettare la missione approdando in prima istanza sulla collina del Golgota, il sito storico dove la credenza generale vuole che sia sepolto Gesù di Nazareth. Una prima spedizione andata a buon fine non impedisce alla seconda di assumere risvolti che potrebbero cambiare il corso della storia nel momento in cui Mark si imbarca per il viaggio di ritorno nella sua epoca proprio in compagnia della salma, ovvero Jeshua ben Yosef – già incontrato nel precedente romanzo di Damiano Leone (di cui abbiamo parlato qui: https://www.ithinkmagazine.it/recensione-damiano-leone-il-simbolo/) – appena un attimo dopo aver assistito alla sua resurrezione. Tuttavia non ha alcuna possibilità di ascoltare le ragioni, ammesso che ce ne siano, sulla spiegazione del miracoloso risveglio, perché Jeshua ha perduto la memoria. Rendere giustizia alle origini celestiali o più comunemente umane del giovane, sarà un’impresa ardua, soprattutto quando diversi esponenti religiosi di culti monoteisti, si metteranno sulle sue tracce dopo averlo osservato cimentarsi in prodigiose guarigioni, come il Figlio Prediletto su cui il Cristianesimo ha fondato la sua fede. Le gesta di Jeshua documentate dai media, creeranno lo scompenso generale, dividendo la popolazione tra chi vorrebbe non fosse mai esistito e chi desidera caldamente averlo dalla propria parte. Mark, nonostante il suo rigido carattere, che gli è valso il soprannome di Freezer, si legherà profondamente a Jeshua, attraverso un rapporto basato sulla fiducia reciproca e con l’aiuto dei giornalisti Silvie e John, farà di tutto per salvare colui che potrebbe finalmente cambiare in positivo le conseguenze della perdizione in cui riversa l’umanità.

Con una penna elegante e sofisticata, Damiano Leone prosegue con Il guaritore la felice tradizione del romanzo storico postmoderno, affacciandosi in un mondo fantasioso e scomodo da sempre oggetto di quesiti, soprattutto da parte della scienza. Tra le righe ogni elemento è curato nel dettaglio e l’attenzione alle descrizioni trova un suo equilibrio sia per quanto riguarda i riferimenti al passato di Mark Sachs, sia per quanto riguarda la missione, anche grazie all’ausilio di uno stile narrativo fotografico che lascia viaggiare il lettore con la mente.

Avventura, dunque, da una parte, per chi apprezza il lato esplorativo in un romanzo e filo teologia per uno sguardo ancora una volta puntato sulla rivalità tra Bene e Male, le quali entità non è sempre detto che per coesistere debbano lottare, annullandosi vicendevolmente.

In questo caso, l’insegnamento principale che ci arriva proprio dal protagonista riesce a toccare le corde dell’animo del lettore, dimostrando come la paura dell’ignoto, talvolta scambiato per Male, non abbia alcun motivo di esistere nel momento in cui l’uomo stesso riconosce nel superamento degli ostacoli esistenziali, la sua stessa evoluzione.

La scheda del libro sul sito della casa editrice: https://gabrielecapellieditore.com/2019/04/18/damiano-leone-il-guaritore/

ILARIA SALVATORI

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