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Passione TV (il cinema nel piccolo schermo) – 26 – And Then There Were None

DieciPiccoliIndianiLOCANDINADal titolo originale di uno dei più grandi capolavori di Agatha Christie, And Then There Were None (in italiano tradotto con il titolo Dieci Piccoli Indiani), miniserie inglese della BBC, trasmessa a fine Dicembre 2015, ha messo d’accordo praticamente tutti i cultori del romanzo, regalando allo spettatore forse una delle trasposizioni più fedeli e soddisfacenti dell’oggetto di riferimento.

Tra decine e decine di rifacimenti, televisivi, teatrali, cinematografici e non solo, questo è forse quello che ha saputo rendere più onore alla Christie e allo spirito della sua indimenticabile opera, tra i capisaldi del genere di riferimento: il giallo deduttivo.

Dieci Piccoli Indiani, il romanzo ma anche la miniserie ovviamente, ha come protagonisti dieci personaggi, sconosciuti, che si ritrovano in una elegantissima abitazione in un’isola inglese e che quasi immediatamente si troveranno al centro di una serie di terribili omicidi che li farà scomparire ad uno ad uno… Ad invitarli su quest’isola un personaggio misterioso, solo nominato ed evocato, ma mai mostrato: il signor U.N. Owen, “accompagnato” dalla signora Owen.

Ognuno di loro viene invitato per uno scopo ben preciso e con una scusa molto ben congegnata e il motivo principale è quello di accusarli, tramite un disco diffuso da un grammofono, di alcuni omicidi da loro commessi e per i quali non sono mai stati accusati in assenza di DieciPiccoliIndiani2prove concrete. È per questo, quindi, che vengono puniti con la morte, uno ad uno, così come recita la filastrocca degli indiani che lasciano soli tutti gli altri morendo in maniere disparate? È per questo che ad ogni morte le statuette dei suddetti indiani sul tavolo della sala da pranzo scompaiono lasciando nel dubbio e nella costernazione gli invitati restanti?

Su questo, oltre che su un tesissimo clima di terrore e di sospetto, nonché di angoscia, di inquietudine, senso di colpa e incertezza circa la reale colpevolezza o meno dei protagonisti, si basa il libro e di rimando la serie, che risulta riuscitissima nell’aver mantenuto quasi del tutto intatto lo spirito del progenitore (salvo un paio di episodi che rimandano ad una sorta di tensione sessuale tra due dei personaggi, un evitabile riferimento all’omofobia di uno di loro e un finale un po’ “frettoloso”, ma comunque fedele) e nell’aver trasmesso le stesse sensazioni respirate durante la lettura, nonostante chi conoscesse l’opera della Christie, sapesse già l’andamento e soprattutto la risoluzione del classico “whodunnit” che fa da sfondo alla narrazione.

DieciPiccoliIndiani1Grandissimo punto di forza della serie, oltre all’elegantissima ambientazione e alle coinvolgenti musiche della colonna sonora, sono i flashback frammentari che rimandano agli omicidi dei dieci protagonisti e, soprattutto, un cast mozzafiato che vede spiccare Miranda Richardson, Maeve Dermody, Sam Neill, Aidan Turner e Charles Dance.

Consigliatissimo, dunque, sia a chi letto e riletto il romanzo, perché non sarà deluso da questa trasposizione, sia a chi, colpevolmente, non l’ha mai fatto, per appassionarsi a questa storia intrigante e coinvolgente e per scoprire l’opera madre.

Miglior episodio 1×01 – Episode 1

Dei tre episodi trasmessi, il primo, quello introduttivo di tutti i personaggi con un alone di mistero che circonda loro e il DieciPiccoliIndianiEp1posto nel quale si recano, isolato e irraggiungibile dall’esterno, è sicuramente il più intrigante, anche perché il tutto viene presentato in maniera affascinante ed evocativa, con momenti in cui, nonostante si debba ancora entrare nel vivo della storia, si respira una forte tensione.

La presentazione rapida ma decisa di ogni personaggio rende omaggio alle loro caratteristiche peculiari non solo grazie all’interpretazione degli ottimi attori, ma anche grazie ad un montaggio che ce ne mostra presente e passato in maniera mai didascalica, ma decisamente appassionante.

Senza considerare che il momento in cui il disco viene fatto ascoltare a tutti i presenti riesce sempre a lasciare di stucco, anche nel caso di chi conosce fin troppo bene la storia.

Inutile dire, ovviamente, che anche gli episodi successivi non deludono, in un condensato quasi totalmente compiuto di quello che è uno dei più grandi gialli della storia della letteratura di genere.

ALESSANDRA CAVISI

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