Non Solo Star: Stefania Sandrelli

 

stefaniasandrellichristinecristinalocandinaFrancia, XV secolo. Christine de Pizan è un’artista di origini venete naturalizzata francese che, alla morte del Re Carlo V detto Il Saggio, vede andare perduti tutti i privilegi nobiliari acquisiti. Seguita dai figli Jean e Marie, una volta conosciuto il rifiuto di appoggio da parte dell’aristocrazia parigina, è costretta a spingersi nei vicoli più umili della città in cerca di un riparo. Il fortunato incontro con una ex governante e il menestrello Charleton, le farà scoprire una naturale propensione per la rima baciata a tal punto da renderla la prima donna italiana a lasciare un’impronta significativa in ambito poetico.

Uscita nel maggio del 2010, dopo essere stata rifiutata dai distributori per vent’anni, l’opera prima di Stefania Sandrelli dal titolo Christine Cristina, è un ritratto biografico sull’importante ruolo ricoperto da Cristina da Pizzano – Christine per l’appunto – nella Francia del 1300. La poetessa impersonata da Amanda Sandrelli, figlia della regista e del cantante Gino Paoli, viene rappresentata come una donna coraggiosa e aggraziata che combatte contro il potere, la miseria e le disgrazie armata solo dei versi poetici delle sue composizioni, dapprima entrate a far parte del repertorio performativo del menestrello interpretato da Alessandro Haber, unico a riconoscerle onestamente questa dote, e poi dell’intero panorama letterario in epoca cortese. La Sandrelli parte da subito a raccontare la vedovanza che colpisce Christine, condizione sopraggiunta in seguito agli scontri tra Armagnacchi e Borgognoni di cui rimane vittima il marito, per poi proseguire con il difficile periodo di riscatto che porterà la donna ad entrare in contatto con un prelato, Jean de Gerson, che nel film ha il volto di Alessio Boni, il quale sarà anche il primo a prendersi la briga di diffondere la conoscenza delle sue opere nient’affatto caratterizzate dallo stampo artificioso e accademico tipico di certi compositori virtuosi, uno fra tutti l’arrogante Gontier, alias Stefano Molinari.

christinecristina1Grazie a una buona dose di intelletto e caparbietà, Christine riuscirà a fare di un’arte il proprio mestiere, diventando un caso più unico che raro se si pensa a come, nella realtà, la sua eredità letteraria, sia stata purtroppo destinata ad essere dimenticata.

Anche se nel film compare una prima impronta storica legata al femminismo, sottolineata dalla lotta all’affermazione creativa di Cristina, soprattutto in virtù dell’ostilità maschile medioevale, il film non lamenta assolutamente la condizione discriminatoria delle donne che fino a quel momento avevano provato raramente a cimentarsi in un’arte riservata agli uomini, bensì risalta l’atmosfera generale di positività e l’innegabile solidarietà maschile e femminile (in particolar modo da parte delle classi meno abbienti), nei confronti della poetessa e dei suoi figli.

christinecristina2A convincere poco invece, sono le fondamenta su cui si erge l’intera impalcatura del film, colpevole di una buona dose di inesperienza e di somigliare troppo a quegli sceneggiati in bianco e nero che hanno fatto la storia del piccolo schermo. Un linguaggio aulico troppo pomposo con dialoghi appena sussurrati e una colonna sonora paradossale – che tra i nomi vanta anche Sting – non contribuiscono a valorizzare la sceneggiatura firmata, tra gli altri, dall’illustre penna di Furio Scarpelli. Inoltre, avendo chiamato a raccolta l’intera famiglia, a cominciare dalla figlia, proseguendo per il compagno Giovanni Soldati nelle vesti di co-regista e finendo con il genero Blas Roca Rey, si ha l’impressione che la Sandrelli abbia voluto cimentarsi in un ruolo non proprio nelle sue corde, per il solo gusto di far uscire dall’ordinario le caratteristiche idilliache del proprio nucleo familiare che a stento hanno dimostrato di incastrarsi con successo anche in ambito lavorativo.

RITRATTO DELL’ATTRICE

stefania-sandrelliUna foto scattata durante un concorso di bellezza vinto a soli quindici anni, permette all’attrice viareggina Stefania Sandrelli di farsi notare dal regista Pietro Germi, che tuttavia aspetterà ben due anni prima di chiamarla e affidarle il ruolo di Angela nel film Divorzio All’Italiana.

Da sempre affascinata dal mondo dello spettacolo, inizia sin da bambina a girare dei filmini in 8mm con il fratello Sergio, diventato poi musicista. Dopo la parentesi con Germi del 1961, si ritroverà ancora una volta sul set con il regista per Sedotta E Abbandonata.

Vicissitudini controverse dal punto di vista sentimentale non le impediscono di partecipare anche a Il Conformista di Bernardo Bertolucci e C’Eravamo Tanto Amati di Ettore Scola, ma è alla fine degli anni ’70 che inizia il suo percorso nel cinema erotico diventando un’icona di seduzione e sperimentando ruoli come quello interpretato ne La Chiave, in cui è diretta da Tinto Brass o quello che mostrò, oltre ad un nudo frontale, anche il suo lato più trasgressivo in Lulu di Mario Missiroli.

Più avanti avrà la possibilità di ricevere i primi riconoscimenti importanti, quali ad esempio il David di Donatello, partecipando a film come Mignon È Partita di Francesca Archibugi, L’ultimo Bacio di Gabriele Muccino e La Prima Cosa Bella di Paolo Virzì.

Oltre alle esperienze cinematografiche, Stefania Sandrelli ha all’attivo anche numerose apparizioni nelle serie tv che vanno da Il Maresciallo Rocca, in cui ha potuto recitare al fianco del grande Gigi Proietti, Il Bello delle Donne, nell’ottima compagnia di Virna Lisi e Giuliana De Sio, La Tassista con Andrea Giordana e una delle più recenti scritta da Ivan Cotroneo, Una Grande Famiglia.

ILARIA SALVATORI

 

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