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Marilyn Ha Gli Occhi Neri: quando la fantasia supera la realtà, non senza difficoltà

simonegodanomarilynhagliocchinerilocandinaDiego ha problemi di gestione della rabbia, cosa che gli impedisce di mantenersi troppo a lungo un lavoro e di avere un rapporto con la figlia, se non in presenza degli assistenti sociali. Clara è una bugiarda patologica, che vive in un mondo tutto suo e cerca un’approvazione che forse nemmeno lei stessa riesce a darsi. I due si conoscono in un centro diurno che frequentano, dove insieme agli altri pazienti affetti da vari disturbi, si ritrovano a dover gestire una tavola calda per gli anziani del quartiere. Solo che Clara, con la sua fantasia, farà diventare questa tavola calda un vero e proprio ristorante rinomato. Fantasia che ben presto diventerà realtà…

Al suo terzo film da regista, dopo Moglie E Marito e Croce E Delizia, Simone Godano si dà alla commedia sentimentale, con sprazzi di dramma che non cade mai nel patetico e nel ruffiano, raccontando a conti fatti della nascita di un amore tra due persone molto particolari, che cercano di affrontare insieme le loro problematiche, grazie al fatto che, condividendole, riescono ad accettarsi come nessuno prima era mai riuscito a fare.

Interpmarilynhagliocchineri1retato in maniera misurata e molto credibile da Stefano Accorsi e Miriam Leone (coppia cinematografica ormai affiatata, dopo aver recitato insieme nella serie 1992), Marilyn Ha Gli Occhi Neri diverte e commuove al tempo stesso, senza eccedere né in un senso né nell’altro, puntando la lente di ingrandimento su una realtà fatta di persone in difficoltà, con diversi disturbi, che però possono dare molto dal punto di vista umano e anche lavorativo, al contrario di quello che si potrebbe pensare.

Con una riflessione a latere sull’illusorietà da cui ormai siamo circondati a causa dell’ingerente e imperante mondo dei social (la dimessa tavola calda diventa il ristorante più ricercato del momento solo perché Clara inizia a pubblicare recensioni e post vari che lo riguardano, cosa che porta anche altri utenti a recensirlo e descriverlo come unico, nonostante in realtà non ci sia mai andato nessuno, se non i vecchietti del quartiere).

marilynhagliocchineri2Ma le richieste e le prenotazioni diventano talmente tante e talmente pressanti che Clara e Diego decideranno di provarci davvero. Nascerà così il Monroe (nome preso dal mito di Clara, Marilyn, la quale secondo lei era altrettanto illusoria, con le sue lenti a contatto, che nascondevano degli occhi in realtà neri), occasione per loro due e per tutti gli altri pazienti del centro per mettersi in gioco e mettere un po’ della loro “follia” al servizio della realtà.

Lo schema narrativo, ovviamente, è quello della classica commedia sentimentale americana, con l’incontro, la rottura e la riappacificazione finale, ma grazie a tutti gli elementi di contorno, Marilyn Ha Gli Occhi Neri riesce a farsi apprezzare, rimanendo impresso per la sua capacità di trattare temi complessi e “pesanti” come quelli affrontati, con una piacevole e godibilissima leggerezza.

Trailer del film:

ALESSANDRA CAVISI

 

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