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Runaway Horses: trip hop, downtempo e il naufragar m’è dolce in questo mare di elettronica

runawayhorsesblacksmithcoverIl compositore e producer pisano Andrea Morana apre questo 2021 con Blacksmith, il primo album firmato con il moniker Runaway Horses che comprende un progetto musicale più ampio di cui è fondatore e ideatore. Un caso di cronaca avvenuto nel territorio ferrarese ha infatti ispirato il nome che dà il titolo al progetto, con un richiamo volutamente selvaggio, mettendo in vista la fuga di alcuni cavalli inspiegabilmente abbandonati e mai arrivati al maneggio destinato.

In questo primo lavoro discografico, Morana getta le basi per il raggiungimento di un importante obiettivo finalizzato al suo riconoscimento come esponente di un genere già esplorato da Massive Attack, Depeche Mode e Portishead, che vive di trip-hop, synth pop anni 80/90, drum&bass e downtempo. Aiutato dalle 13 tracce che compongono l’Lp, Morana alterna atmosfere cupe e allo stesso tempo fosforescenti, avvalendosi delle voci di Aslaidon Zaimaj – già vincitore di The Voice Albania nel 2016 – e Martina Vivaldi.

Ad una collaborazione artistica tanto interessante si mescola anche una campionatura di suoni metallici. La parola “blacksmith” infatti, in inglese, viene associata a un mestiere artigianale come quello del fabbro. L’insieme di questi accostamenti forgia – mai termine fu più azzeccato – una serie di brani ibridi che pure non perdono mai di coerenza.

La tracklist è un vero e proprio gioiellino di musica elettronica che coinvolge da subito l’ascoltatore attraverso un sound digitale affiancato dall’utilizzo di strumenti più caldi come la chitarra classica, o strumenti esotici come la kalimba e lo steel tongue drum. È il caso di brani quali Intro, Triangles are shapes, Faraday corpses, Bitter steampunk fairytale e Dusk energy, prodotti di qualità che meriterebbero una fruizione ad occhi chiusi per beneficiare appieno del mood immaginifico.

Dall’ascolto di Apart, Perfume, Thoughts on the verge of fame, Pour benzene into the kids’ pool – di cui è possibile vedere il video su youtube con una delle due protagoniste nei panni di una moderna Marla Singer, capello nero e occhiali alla mano – Hourglass pony, in cui è presente un’alterazione del tono vocale di Zaimaj – per intenderci, come se Marko Hietala, basso e seconda voce dei Nightwish nel brano The Phantom of the Opera, avesse aspirato dell’elio – Bleach for your soul, Doom dancer, Amnesia is pain, traspare invece un carattere leggermente più deciso probabilmente dovuto alla vocalità dei performer.

Per l’uscita di Blacksmith è stato curato ogni minimo dettaglio e dunque anche la copertina, nella quale con l’alfiere in primo piano si fa chiaro riferimento al gioco degli scacchi, un tocco di classe che racchiude fino all’ultimo la totalità artistica del progetto Runaway Horses. Da tenerne assolutamente d’occhio l’ascesa.

Link al profilo FB del progetto Runaway Horses: https://www.facebook.com/Runawayhorsesmusic/

Link al video Pour benzene into the kids’ pool: https://www.youtube.com/watch?v=cMAdu7ltWHE

ILARIA SALVATORI

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