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Ansia, brividi e colpi di scena in “Io ti vedo” dei Disordinary

disordinaryfamilyiotivedocopertinaViaggiare nel subconscio umano richiede una certa dose di coraggio ed esperienza perché a tutt’oggi molti misteri legati a questo aspetto della mente umana non sono stati risolti. Nel corso della storia molti ci hanno provato raggiungendo anche ottimi risultati ma quando nella lettura ci si imbatte nel termine di ibristofilia viene praticamente automatico iniziare a fare una minima ricerca che inevitabilmente porterà a studi proprio sulla mente umana. Andando nel dettaglio del romanzo Io ti vedo, edito da La Corte Editore e scritto da Maurizia Triggiani e Marco Bottarelli, alias i Disordinary Family, tra le sue righe scopriamo i retroscena della storia di Andrea Ripani, accusato di aver ucciso due fidanzate soffocandole nel sonno e per questo soprannominato “Il cappellaio matto”, perché si presume uccidesse le sue vittime soffocandole con un cappello.

Siamo a Milano e, dopo aver scontato la sua pena, Ripani torna libero e cerca di riallacciare i rapporti con l’unico membro rimasto della sua famiglia: sua sorella Martina. In un primo momento lei è spaventata per questo incontro (e chi non lo sarebbe!) ma poi accetta di incontrarlo. Martina è proprietaria di un bar sui Navigli e, dopo la ritrosia iniziale, decide perfino di farsi aiutare proprio da Andrea, vista la sua vita frenetica con un marito sempre in trasferta.

Un altro personaggio fondamentale del romanzo è Beatrice, una podcaster che si occupa di true crime, passione nata da bambina e tramandata da sua nonna. In realtà non ha molto seguito come podcaster ma comunque sta trattando il caso di Ripani e vuole scoprire di più. Lei, come tutti, sostiene che sia lui il colpevole, descrivendolo anche con toni poco gentili. Il caso (ma anche no…) vuole che Beatrice una sera si trovi proprio nei pressi del bar e venga aggredita e molestata da Luca Tosi, ennesimo personaggio che avrà un suo ruolo nella storia. Ebbene Andrea Ripani “salverà” Beatrice dalle grinfie di Luca e da qui tutta la narrazione prenderà dei risvolti non solo inaspettati ma anche inquietanti.

Come si diceva prima, la parola ibristofilia cattura subito l’attenzione, questo perché Beatrice si legherà profondamente al Ripani, tanto da cercare prove per scagionarlo definitivamente. Nel mentre anche l’ispettore che sta indagando in maniera informale sul caso inizierà a fare ricerche oltre che domande ma il mistero attorno a queste morti diventerà sempre più fitto e sempre più complesso.

Il passato che riguarda Andrea Ripani e Martina tornerà a galla e sarà a dir poco sconvolgente. Entreranno in gioco fattori psicologici in grado di tener svegli tutta la notte proprio per la sensazione che riescono a lasciare dentro. Scavando pian piano nella mente come una goccia d’acqua scava nella roccia, il lettore viene travolto da innumerevoli dettagli macabri e inammissibili che la mente fatica ad accettare oltre che ad elaborare.

Il finale è ancora più raccapricciante e porta ad una consapevolezza tanto estrema quanto vera: non riusciremo mai a conoscere qualcuno tanto a fondo da riuscire a scovare i suoi mostri nascosti.

Qui la scheda del libro sul sito della casa editrice: https://www.lacorteditore.it/product/io-ti-vedo/

MARIA SOLE MAZZONE

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