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::Playlist:: by Limbrunire – Playlist dell’imbrunire

limbrunirexplaylistPartendo da ispirazioni legate alle piccole cose quotidiane, continua e pulsante fonte di ispirazione, il cantautore ligure Limbrunire (al secolo Francesco Petacco) compone le sue riflessioni sulla realtà che lo circonda, tra poesia e ritmi elettronici.

Di recente abbiamo ospitato in rotazione il videoclip del suo singolo Salsedine, che ricalcava le sonorità elettro synth pop del suo disco d’esordio, La Spensieratezza, al tempo stesso evolvendosi in una direzione più personale, che continua a guardare al periodo di Lucio Battisti con Pasquale Panella (tra i grandi amori dell’artista e infatti proposti anche in questa playlist) così come a Franco Battiato, ma con un taglio originale e figlio dei suoi tempi.

Una proposta decisamente interessante anche perché, come si comprenderà dalla playlist che l’artista ha ideato per i nostri lettori, prende le mosse da artisti e brani diversi per epoca, per genere e per nazionalità facendo confluire questi ascolti quanto mai variegati tutti in un’unica direzione: la direzione personale de Limbrunire.

Qui di seguito potete godervi la playlist di Francesco con i video dei pezzi per lui imprescindibili.

::Playlist:: by Limbrunire – “Playlist dell’imbrunire

Massive Attack , Young Fathers Voodoo in my blood

I Massive Attack sono tra i miei gruppi preferiti e questo brano mi fa letteralmente impazzire. L’interpretazione magistrale di Rosamund Pike poi mi ha rapito sin dal primo istante!

Childish Gambino – This is America

Childish Gambino è un artista totale, un vulcano d’idee che mi lascia sempre a bocca aperta per come reinventa se stesso, attingendo dal passato ma facendo totalmente suo il presente. Questo videoclip mi ha sconvolto così come la produzione del brano, sacro e profano, gospel e urban, buio e luce. Pazzesco!

David Bowie – Lazarus

Per rimanere in tema artisti totali come non citare il Padre indiscusso! Ho difficoltà a trovare un altro personaggio nella storia del pop in grado di cavalcare 50 anni di carriera senza essere mai uguale a se stesso ma totalmente iconico e di successo. L’unico in grado di rendere un’opera d’arte anche la propria morte e questo brano/videoclip ne sono l’esempio perfetto, il canto del cigno di un Genio assoluto.

Radiohead – Daydreaming

Tra i miei “eroi” ci sono sicuramente loro, la band che ha saputo stravolgere e rivoluzionare la forma canzone abbattendo qualsiasi logica discografica/commerciale. Ricordo di aver ascoltato in loop Daydreaming seduto su una roccia a 1200 metri d’altitudine, una giornata di sole e cielo terso, tardo pomeriggio, davanti a me colline, pianura ed infine il mare. Credo di non esser mai salito così in alto, un’esperienza mistica incredibile!
Regia di Paul Thomas Anderson. STOP.

Justice – Alakazam

Il rock 2.0, senza chitarre in feedback. Attingere dal passato per rinvigorire il presente allungando la punta delle scarpe sul futuro. Woman è tra gli album funk/rock più belli del decennio secondo il mio punto di vista; durante l’ascolto vengo catapultato nel ’79 all’interno dello Studio 54 ma in mano non ho un Martini bensì una Redbull. Il videoclip/live di Alakazam è semplicemente orgasmico.

Coldplay – Violet Hill

La band più pop degli ultimi 20 anni: essere semplici ed incisi, fare completamente bingo è un’impresa alquanto difficile. Chris Martin, la musicalità in persona, ha dato più volte prova di essere un fuoriclasse in questo, di saper creare una hit di successo mondiale con un paio di accordi suonati per lo più in modo totalmente anti accademico ma assolutamente riconoscibile. Viva La Vida, produzione di Brian Eno, credo sia il loro disco più bello, di certo quello meno “mainstream”. Ho scelto Violet Hill non tanto per il brano, che trovo comunque stupendo, quanto per il videoclip nel quale vi è un omaggio sincero al nostro Paese.

Cesare Cremonini – Le sei e ventisei

Il nostro Chris Martin, quello in versione italiana. Re Cesare sa come scrivere canzoni, per di più di successo, e lo fa costantemente da vent’anni. Ho impiegato molto tempo per “capirlo”, sono sempre stato un pò diffidente ma per pigrizia, ad oggi lo considero il vero e degno erede di Lucio Dalla! La melodia di Le sei e ventisei mi emoziona ad ogni ascolto, il videoclip inoltre è un affresco dell’amore, della vita e un invito ad essere totalmente noi stessi.

Lucio Battisti – Don Giovanni

L’artista non sono io, sono il suo fumista”. Battisti – Panella, dischi bianchi, dischi bellissimi! Questo brano è un capolavoro, qui si oltrepassa i confini nazionali mantenendo ben salde le radici. Battisti, il più grande di tutti con Pasquale Panella, il genio della parola che con quest’ultime ha saputo stimolarmi ad andare oltre, a non aver paura di osare, di utilizzare l’inutilizzabile, sino a quel momento. Don Giovanni l’ascolto continuamente e non mi annoia mai.

Pink Floyd – High Hopes

Il primo amore non si scorda mai, figurarsi il primo concerto! Modena, settembre 1994, Pulse. La band che occupa da sempre l’attico del mio cuore, un amore infinito. High Hopes, l’ultimo brano di The Division Bell, dopodichè solo leggenda.

Apparat – Dawan

Sascha Ring credo sia l’artista che ho più ascoltato negli ultimi due anni, mi ha completamente rapito e difficilmente mi libererà. Riesce a portarmi in un’altra dimensione, su al Nord, dove le giornate sono più corte. Mi fa tirare su il cappuccio, pigiare play e partire. Sempre diverso, infinito nella cura del dettaglio. Struggente!

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