Passione TV (il cinema nel piccolo schermo) – 30 – Better Off Ted

BOT SinglePage KeyArt.inddBetter Off Ted: il mondo del capitalismo preso a schiaffi dal sarcasmo e da una trascinante ironia

Sit-com a camera singola, senza risate di sottofondo (tipico espediente di quasi tutte le sit-com mainstream), Better Off Ted è un telefilm ingiustamente poco ricordato e altrettanto ingiustamente cancellato prematuramente.

Composta da due sole stagioni di tredici episodi ciascuna, andante in onda rispettivamente nel 2009 e nel 2010 e trasmesse dalla rete televisiva statunitense ABC, la serie (che da noi ha “guadagnato” il sottotitolo Scientificamente Pazzi), è ambientata in una multinazionale senza scrupoli, la Veridian Dynamics, in cui si muovono diversi personaggi, tra i quali il protagonista, Ted appunto, spinto da una serie di dilemmi etici e morali relativi alla sporca condotta della sua azienda e che si scontra spesso con la sua superiore, l’algida Veronica, donna senza scrupoli, che però talvolta mostra scampoli di umanità, seppur utilitaristici e mirati. Ted prova un interesse sentimentale per una dipendente, Linda, che lo ricambia in preda a molti dubbi circa le relazioni interpersonali. A completare il quadro in maniera irresistibile e deliziosa i due scienziati nerd e “sfigati”, Phil e Lem, uno fin troppo emotivo e l’altro estremamente razionale e pragmatico.

Ogni episodio, corredato dalle strampalate interrelazioni di questi personaggi (tra cui spicca la figlia di Ted, Rose, che con il suo candore infantile, spesso risulta più lungimirante degli adulti), è incentrato su una delle assurde, impensabili e al tempo stesso inutili invenzioni di questa multinazionale, invenzioni fatte passare per indispensabili e, soprattutto, benefiche per BetterOffTed1l’ambiente e la società (quando ovviamente sono tutto l’opposto). E in ogni episodio abbiamo la possibilità di divertirci e sorprenderci con una serie di spot televisivi tramite i quali la Veridian Dynamics si pubblicizza e che ben descrivono il carattere surreale, grottesco e paradossale dell’intera serie. Solo per dare un’idea: tra le varie invenzioni ci sono degli animali geneticamente modificati, delle sedie da ufficio scomodissime per fare in modo che i lavoratori non si riposino troppo, un microchip che rende dolce qualsiasi alimento, dei robot assassini… e si potrebbe continuare a lungo.

È ovvio, quindi, che l’intento primario è quello di far ridere e intrattenere, ma di sottofondo c’è una neanche tanto sottile critica al mondo del capitalismo sfrenato e sfrontato, critica che ovviamente non assume toni profondi e intensi, ma che viene trasmessa attraverso l’arma vincente del sarcasmo e del ridicolo volontario, con una demenzialità imperante che si mescola abilmente ad un irresistibile humour di matrice britannica.

BetterOffTed2Una satira spassosissima, insomma, che spesso ci viene trasmessa in prima persona dallo stesso Ted che ammicca allo spettatore guardando direttamente in camera e che con la sua integrità messa a dura prova, racconta anche dell’illimitata ricerca della ricchezza a tutti i costi. E le trovate adottate per rappresentare, seppur in maniera leggera, questo mondo corrotto, sono tanto geniali quanto assurde. Per questo motivo, una serie così intelligente e spassosa al tempo stesso, non poteva non avere un posto nella nostra rubrica dedicata alle serie tv assolutamente da vedere o, come in questo caso, recuperare.

Miglior episodio 1×04 – Racial Sensitivity (L’Uomo Bianco Ombra)

Con il quarto episodio della prima stagione si configura in maniera netta e delineata il tipo di comicità surreale che caratterizza l’intera serie e si arriverà a ridere con le lacrime agli occhi per l’assurdità delle situazioni narrate che si creano a partire dall’invenzione del giorno: un sensore in grado di spegnere la luce nelle stanze in cui non c’è nessuno per risparmiare soldi. SensoreBetterOffTedRacialSensitiviy che, però, non riconosce le persone di colore che così si ritrovano al buio, innescando un delicato problema razziale che l’azienda risolve mettendo alle calcagna di ciascun dipendente nero, un dipendente bianco.
A Lem, lo scienziato di colore che affianca Phil, verrà assegnato un nuovo dipendente bianco che cercherà di mimare ogni sua mossa, seguendolo ovunque per non far spegnere le luci nei vari ambienti dell’azienda.
Ma la cosa paradossale è che il team di legali della Veridian stabiliscono che bisogna assumere un numero equo di persone di colore che vadano a compensare il numero dei nuovi bianchi assunti per seguire i neri già presenti in azienda, in un ciclo infinito di nuove assunzioni tra bianchi e neri.
Nel mezzo i soliti dubbi tra Linda e Ted circa la loro attrazione reciproca, attrazione che assume dei contorni divertenti dato il carattere dirompente della bionda dipendente della multinazionale senza scrupoli.

ALESSANDRA CAVISI

Check Also

ceancoradomanilocandina

“C’è ancora domani”, o dell’esordio alla regia di Paola Cortellesi

Dopo un’attenta riflessione e metabolizzazione dell’opera, nonché dopo aver assaporato ogni singolo riconoscimento valso a …

Lascia un commento