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Musica migrante: il profondo legame tra musica e terra d’origine nel libro di D’Ambrosio

lucadambrosiomusicamigrantecopertinaLuca D’Ambrosio, classe 1970, blogger e fondatore del sito d’informazione musicale indipendente Musicletter nonché membro della giuria delle Targhe Tenco, qualche tempo fa ha pubblicato per Arcana Musica Migrante. Dall’Africa all’Italia, passando per il Mediterraneo, un libro che a partire dalle diverse e drammatiche testimonianze dei migranti provenienti da diverse nazioni africane, cerca di ricostruire il background musicale di chi si trova ad affrontare il mar Mediterraneo in cerca di speranza. Per anni, o per meglio dire per secoli, gli italiani sono stati un popolo di migranti, prendendo il largo e attraversando l’oceano verso un futuro migliore, una fantomatica terra promessa ricca di opportunità. Questo ricordo sembra essersi sbiadito, perso nei meandri della memoria, nascosto, assopito, ma è bene riportarlo alla mente prima di giudicare tutti i giovani che oggi vedono nella nostra Italia un luogo da cui ricominciare innanzitutto a ripensarsi umani, persone con desideri, sogni e aspirazioni per sé e il proprio futuro, perché tanti giovani italiani nel passato sono stati esattamente come loro.

D’Ambrosio in Musica Migrante sottolinea spesso, quasi rappresenti un tratto fortemente distintivo, come tanti di questi giovani africani incontrati in diverse circostanze (solitamente nei centri d’accoglienza ma anche durante il loro lavoro come bagnini o negli autolavaggi) ascoltassero musica durante i loro incontri, spesso con gli auricolari alle orecchie. Questa immagine stupisce per la sua semplicità e porta con sé un’elevata valenza catartica; nonostante i dolori e le innumerevoli difficoltà passate, i ragazzi di tutto il mondo sembrano assomigliarsi un po’ tutti, con i loro auricolari alle orecchie e la musica a palla. Nel caso dei ragazzi africani, la musica della loro terra d’origine è un sostegno immancabile, un legame atavico con il loro passato, qualcosa di cui andare fieri e, senza alcun dubbio, rappresenta un linguaggio universale che avvicina all’altro, pur mantenendo la propria unicità. In Musica Migrante convivono però due “anime”: in un primo momento D’Ambrosio è capace di creare uno straordinario legame di empatia tra il lettore e il migrante stesso, che racconta la sua rocambolesca esperienza. Essa, una volta metabolizzata, rappresenta una chiave di lettura verso un mondo nuovo, più complesso, fatto di suoni non convenzionali. Comincia così la seconda parte, in cui questo volume diventa un saggio, scritto sempre in maniera chiara ed esplicativa, che traccia una sorta di panoramica sulla musica africana e le sue contaminazioni, sia per quanto riguarda la musica del Nord Africa e sia per la ben diversa musica dell’Africa subsahariana, meglio conosciuta come Africa Nera. La scrittura di Luca D’Ambrosio permette al neofita di comprendere e far suo un sistema di stili, sonorità e strumenti che per un occidentale possono apparire lontani, distanti dal proprio modo di vedere e soprattutto sentire. Ad esempio, per chi non lo sapesse, leggendo Musica Migrante è possibile scoprire quanto le sonorità arabo-andaluse siano state sapientemente assorbite dalla musica di matrice nordafricana e di come il filone di musica gnawa, invece, si riconnetta con l’Africa Nera, nella sua componente più estatica, catartica, quasi ipnotica. L’Africa Subsahariana, poi, concepisce ancor più fortemente il ricorso all’azione musicale come parte fondamentale dell’esistenza umana, in un luogo dove ogni singolo evento e ogni momento della giornata è scandito dalla musica, quale elemento imprescindibile.

Fa piacere sottolineare insomma il carattere fortemente empatico di questo volume e il grandissimo pregio di godere di un’estrema chiarezza espositiva. Terminato il libro, ogni lettore si sentirà parte di un universo di colori e di suoni che hanno saputo integrarsi perfettamente anche nel tessuto musicale mondiale e dunque anche italiano, con artisti come Mahmood o Ghali, a testimonianza di quanto l’Italia sappia e possa continuare ad essere in futuro, terreno fertile per integrazione e multiculturalità.

Qui la scheda del libro sul sito della casa editrice: http://www.arcanaedizioni.com/prodotto/luca-dambrosio-musica-migrante-dallafrica-allitalia-passando-mediterraneo/

GRETA COCCONCELLI

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