L’esordio de Il Grido per chi crede ancora nella rivoluzione con le chitarre

ilgridocoverCosa potremmo aspettarci da una band che si chiama Il Grido, che fa canzoni intitolate La canzone di merda, Lividi, Dichiarazione d’indifferenza, Cane sciolto? Per caso un sano e robusto alternative rock un po’ old school, chitarre, grida, rabbia sociale e un gusto un po’ anni ’70/’90? Proprio questo. E proprio questo avremo.

Il debutto del gruppo romano composto da Giuseppe Di Bianca (voce e chitarra), Andrea Jannicola (chitarra), Davide Costantini (basso) e Lorenzio Spurio Pompili (batteria) è un concentrato di furia espressa come si faceva una volta (detto così sembra che suoni vecchio. Tranquilli, non suona vecchio), senza fronzoli e fighetterie, con un rock viscerale venato di grunge, stoner, nu metal e punk, che parte subito in quarta mettendo in chiaro le intenzioni con le chitarre a palla di Zero, e poi con l’altrettanto aggressiva Amsterdam (Hai una cura per me?), che già dal titolo richiama alla mente gli Afterhours.

La canzone di merda se la prende con il tempo che sembra sempre peggiorare le cose, e così si va avanti, a botte di adrenalina intervallate da qualche momento in cui tirare il fiato, come la ballad Con un soffio, tra feedback, assoli, elettricità, flash elettronici, omaggi a Bukowski (Gospel for Chinaski), in una corrosiva e appassionata chiamata alle armi per tutti i cani sciolti che ancora credono nel rock e nel suo potere sovversivo.

Questo il sito ufficiale della band: https://www.ilgridoofficial.com/

Questo il videoclip di Amsterdam (Hai una cura per me?): https://www.youtube.com/watch?v=5kFDDKNQ9x4

LETIZIA BOGNANNI

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