Thumbnail: uno sguardo sui Killer4

THUMBNAIL1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.

Siamo i Killer4 (Killerfour), formati da Dario (voce e chitarra), Roberto (chitarra), Alessio (basso) e Russell (batteria) e veniamo da Piacenza, che abbiamo assunto come base operativa per le prove (due di noi vi risiedono) ma in realtà siamo provenienti da differenti località sperse tra la provincia di Pavia, Piacenza, la Sicilia e le Filippine. Proponiamo una musica che è un crocevia tra il grunge dei 90’s sporcato dal punk con qualche accento stoner.

2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?

Certo che sì! C’è sempre bisogno di una band nuova che proponga la sua musica, più siamo e meglio è!

3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?

Come accennato, il nostro sound è devoto al grunge dei 90’s ed al punk. Pertanto sicuramente bisognerebbe impostare il navigatore su Nirvana, Pearl Jam ed affini mentre per gli artisti attuali non abbiamo riferimenti particolari, ognuno di noi ha un suo background ed un suo percorso musicale sia di ascolti che di esperienze di musica suonata che fondendosi hanno dato vita al suono Killer4.

4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta. killer41

Qui abbiamo pareri un poco discordi… Il video del singolo che uscirà per Sliptrick Records sarà Run Away ma ognuno di noi ha un suo pezzo preferito all’interno dell’ep omonimo di cinque pezzi che vedrà la luce in autunno. Dario vota Borderline Girl perché più vicino al Nirvana sound, Roby preferisce Stretch Out Your Hand To Me, che ha influenze più hard-rock. Release Me per Ale, in quanto è il pezzo che si differenzia più marcatamente dagli altri e vira su territori quasi post-metal, mentre Russell sceglie The Pain Inside per il forte impatto ritmico del brano.

5.Il disco che vi ha cambiato la vita.

Ale: più che un disco non una ma ben tre band (per svariati dischi totali) ovvero Joy Division, Smiths e Devo. Ma se devo scegliere proprio un disco dico tutt’altro e cioè Never Mind The Bollocks Here’s The Sex Pistols. Mi faceva impazzire e lo suonavo tutto dall’inizio alla fine!

Dario: senza dubbio Mechanical Animals, sono cresciuto con il reverendo Marilyn Manson e con gli Alice in Chains.

Russell: Killing in The Name of dei Rage Against The Machine, un disco potente in ogni senso!

Roby: Bullet in a Bibble (Green Day live) che rispecchia sicuramente la mia estrazione punk-rock.

6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.

Ah qui c’è poca scelta: siamo una band nata piuttosto recentemente e quindi abbiamo suonato poco dal vivo per ora, in quanto ci siamo concentrati maggiormente sulle attività in studio per registrare l’ep e produrre materiale nuovo.

Sicuramente possiamo dire che tra i live fatti, quello al Blue Rose Club di Milano Bresso è stato quello che ci ha soddisfatto di più per resa sonora e qualità del locale. Ma ricordiamo anche volentieri il nostro primo concerto presso il CSA Alcooligans di Lungavilla (PV) che ci ha omaggiato di un’ospitalità squisita compreso vitto ed alloggio!

Per il peggiore invece… speriamo di non farlo mai…

7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.

Il problema della musica underground in Italia è proprio il locale dove suonare. Non ci vorremmo addentrare nella solita trita equazione cover band commerciale=pubblico=soldi per il locale e quindi ti faccio suonare al grido di “ma quanta gente mi porti?”. Il quesito è essenzialmente culturale, ovvero proporre musica nuova alla gente laddove c’è una maggioranza di ascoltatori che preferisce adagiarsi su proposte disimpegnate. E musica nuova significa cultura e cultura significa evoluzione.

All’estero questo problema non si pone neppure: cover band no grazie! Solo musica originale. Il pubblico va educato.

Per fortuna ci sono ancora tante persone che credono nella musica e spesso, contrariamente ad ogni principio economico si cimentano nell’apertura di locali, associazioni, circoli ecc… che sostengono gli artisti che propongono la loro musica. Lode e lunga vita!

La risposta alla domanda è pertanto ovviamente intuibile tra le righe…

Killer428.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.

Sicuramente i nostri amici Three Horns di Voghera (anche se è in Lombardia) devoti al verbo stoner e con i quali abbiamo condiviso il palco in alcune occasioni.

E poi alcune band del piacentino veramente interessanti, come i Black Blody Blossom (psichedelia tibale), i Kickstarter Ritual (hard-glam in stile Motörhead) ed i Søndag del nostro sound-engineer Riccardo Demarosi (low-tune rock come loro stessi amano definirsi).

9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.

Siamo ovviamente molto “social” perché al giorno d’oggi nella musica è fondamentale. Ecco i nostri contatti:

Facebook: www.facebook.com/killerfour

Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCw2wo8Hvkh15ah6tNTFzJow

E-mail: killer4four@gmail.com

Siamo sempre connessi per cui scriveteci, conosciamoci, fate domande, proponiamoci concerti, confronti, scambi, noi ci siamo!

10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.

D: Perché fate musica ?

R: Per tanti motivi, che benché possano risultare scontati sono sempre validi e sono il motore portante del fare musica, ovvero innanzitutto l’intima soddisfazione di impegnarsi nel realizzare un progetto, di vederlo nascere, crescere,  svilupparsi ed evolversi (perché di progetto il nostro si tratta) ma anche di conoscere persone e realtà diverse e nuove  e con esse confrontarsi. Praticamente “Facciamo cose” (cit.)

DORIANA TOZZI

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