Piccoli festival crescono: al via la seconda edizione del Sub Cult Fest a Padova

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L’Italia è un paese strano: se da un lato siamo carenti di festival musicali di portata internazionale, all’altezza dei vari SXSW, Coachella, Sziget se non proprio Woodstock (l’originale!), tanto da farci convincere che agli italiani la musica dal vivo interessi davvero poco, dall’altro lato non possiamo ignorare quanto nutrita sia la schiera di festival medio-piccoli (per budget investiti e non certo per caratura degli eventi) che pullula da nord a sud dando vita ad un fermento culturale in piena attività, seguito puntualmente da determinatissime nicchie di appassionati che preferiscono questi festival più intimi e ricercati rispetto a quelli “troppo mainstream”.

Nonostante lo scarso o assente supporto delle istituzioni nei confronti delle manifestazioni culturali di questo tipo (problema lamentato dai più), ciò che alla fine conta è che ci sono comunque tante associazioni e tanti promoter che decidono di mettersi in gioco per dar vita a questi eventi, che non richiameranno forse pubblico da altri Stati ma che contribuiscono a mantenere alta la bandiera della musica dal vivo in Italia (bandiera un po’ sgualcita ma innegabilmente ancora dignitosa).

Uno di questi festival è il Sub Cult Fest di Padova, la cui seconda edizione si svolgerà dal 7 al 9 Ottobre con una line up insolita, prestigiosa e affatto banale, nonché ricco di idee innovative. Organizzato dall’associazione culturale Il Coccodrillo e promosso dai Sotterranei, questo festival sarà “l’ultimo festival d’estate o il primo dell’autunno”… Abbiamo intervistato gli organizzatori per scoprire meglio cosa ci aspetta.

SubCultFest2015lineupCiao ragazzi, inizio subito chiedendovi com’è nata l’idea di organizzare il Sub Cult Fest e che obiettivi vi ponete con questo festival.

Solo pensare di organizzare questo festival è una follia. L’obiettivo è di salvarci dalla nostra stessa follia. È già la seconda volta che ci caschiamo: portare una proposta musicale variegata e particolare nel cuore della città di Padova, garantire massima partecipazione e un ingresso gratuito, mostrare al mondo uno scorcio di underground rumoroso, questi i pilastri della nostra iniziativa.

È poi la naturale celebrazione annuale dello spirito sotterraneo. Ma prima, bisogna sopravviverci.

L’ultimo festival d’estate o il primo dell’autunno”: la scelta è abbastanza rischiosa, come mai avete deciso di organizzare un festival all’aperto, a Padova, proprio in questo periodo?

Ottobre a Padova significa ritorno degli studenti – il cuore pulsante di questa città – alla routine accademica e noi abbiamo sempre cercato di coinvolgerli – e coinvolgerci – nella fabbricazione del festival e della stagione. Quella che sta per iniziare è già la terza. Siamo partiti dai sotterranei di un locale del centro, e mentre le location sono cambiate, l’attitudine è rimasta invariata, fortificandosi. Ci sono senz’altro più svantaggi che vantaggi, legati soprattutto al meteo, ma lo spazio è magnifico e il nostro pubblico non ha paura, o forse ciò che offriamo è davvero irresistibile…

Fino a qualche anno fa, una manciata di gradi in meno non erano un problema, e ci piace pensare che sia ancora così.

Wora Wora Washington, The Myrrors, Raein, New Candys… la line up di questa edizione è varia e di alto livello: quali sono stati i criteri per la scelta degli artisti?

Abbiamo fatto una lista degli artisti che maggiormente hanno calcato i palchi dei festival in Italia in questa stagione estiva, e li abbiamo evitati come la peste. Poi siamo andati a gusto. Abbiamo quindi scelto di non chiamare i soliti noti, secondo un’impronta ben chiara. L’impronta è nostra, sotterranea.

Artisti esteri e italiani convivono in uno stesso posto: sotto la terra. Abbiamo quindi mischiato nomi importanti a nomi davvero emergenti, attraverso gli esclusivi canoni della qualità. New wave, post punk, psichedelica – con stoner e post rock, i nostri generi di riferimento ed appartenenza – trovano, ognuno in una giornata differente, un palco dove possano essere celebrati, condivisi, interpretati.

SubCultFest2015PreviewBCome ha reagito il pubblico l’anno scorso, per la prima edizione, e che aspettative avete per questa edizione ormai alle porte?

L’anno scorso abbiamo aperto la via ed è stato entusiasmante. Ora che il sentiero è tracciato ci aspettiamo che molte altre persone lo percorreranno insieme a noi. Il nostro pubblico, che si è allargato grazie al festival del 2014 e alla stagione indoor del 2015, ha reagito bene anche sotto la pioggia. Ci aspettiamo che le stesse persone tornino sottoterra, portando cugini e parenti. Che i figli portino i propri genitori è già successo, ed è già un successo.

Non solo musica, infatti allestirete stand con vini e prodotti biologici a Km 0: un messaggio mirato a rivalutare le piccole produzioni e diffondere maggiormente una cultura di salvaguardia dell’ambiente?

L’aspetto educativo nei confronti del nostro pubblico è sempre stato presente in ogni ambito di ogni evento. Il festival sarà a offerta libera perché vogliamo responsabilizzare i fruitori dell’evento, e confidiamo nella nostra gente: i prodotti a km 0 sono parte di questo atteggiamento.

Vi sono poi giovani produttori a noi vicini che hanno avviato delle attività di recente: ci piace che chi si rivolge a noi non trovi prodotti dozzinali ma vere chicche della piccola distribuzione: è questo lo stesso concetto che applichiamo alla musica. La stessa identica proiezione sonora.

Tra line up, allestimento, organizzazione, promozione e tutto il resto, quali sono state le difficoltà maggiori che avete riscontrato per realizzare un festival di questa portata e come siete riusciti a superarle?

Le difficoltà emergono costruendo, giorno dopo giorno, qualsiasi sia la costruzione finale. È stato confortante notare come, all’interno del nostro circuito, siamo capaci di supportarci e sopportarci a vicenda. Di sicuro la maggiore esperienza dei nostri partner ci ha aiutati ad aggiustare dei dettagli importanti. Facendo, sbagliando e osservando, si impara.

I festival culturali favoriscono incontri e fermento creativo e spesso riescono anche a far lavorare molta gente, migliorando direttamente o indirettamente l’economia del territorio ospitante. Per la vostra esperienza, ritenete che vi sia sufficiente supporto da parte delle amministrazioni locali o delle leggi statali nei confronti di chi, come voi, si cimenta in queste iniziative?

SubCultFest2015PreviewALa provocazione è servita su un piatto d’argento (ridiamo, ndr). Non c’è sicuramente abbastanza supporto, nel nostro Paese, per chi vuole avvicinarsi all’organizzazione di eventi di questo calibro. La soluzione è in realtà facile, è una proposta che abbiamo già lanciato lo scorso anno, ovvero la costituzione di uno sportello unico comunale o provinciale. Speriamo, con la moltitudine di gente che avviciniamo alle nostre iniziative, che i comuni capiscano e supportino queste attività in tutto il territorio, perché dall’unione – e anche dalle contrapposizioni costruttive – nascono idee di rilancio per il benessere, appunto, comune.

Oltre ad essere organizzatori sarete senza dubbio seguaci dei festival musicali: quali sono secondo voi quelli maggiormente degni di nota, con cui magari condividete gli ideali?

Non siamo diretti estimatori dei grandi festival europei, preferiamo le situazioni più intime ed esclusive, come il Lessinia Psych Fest dei nostri amici C+C Maxigross tra le montagne veronesi. Sub Cult Fest nasce perché esiste il rock spiccio pompato dagli uffici stampa: dovevamo creare un contrapposto di inaudita potenza. Notiamo e confidiamo una assonanza con il Reverence Festival in Portogallo, con cui condividiamo una direzione artistica coerente e la volontà di esporsi prima come persone che come organizzazione.

Per concludere, potete dare qui ai nostri lettori tutte le informazioni e i dettagli utili per raggiungere il Sub Cult Fest, sia per chi è dei dintorni e sia per chi magari vorrà fare qualche km in più per partecipare?

Cari lettori lontani, venite: siamo a pochi metri dalla stazione di Padova, a ridosso dal centro storico, fate chilometri per un’esperienza che è una chicca in Europa e che stiamo pian piano schiudendo insieme. Trovate tutte le informazioni tecniche e sottoculturali nell’apposito evento Facebook (qui: https://www.facebook.com/events/518601231628819/).

Lettori vicini: seguite il frastuono.

Grazie e in bocca al lupo per questa edizione!

Ricordando che il lupo non dorme mai, grazie a voi.

DORIANA TOZZI

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