Thumbnail: uno sguardo su Mosè Santamaria

THUMBNAIL1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.

Anagraficamente parlando, in questa vita sono nato a Genova e vivo da diversi anni a Verona. Scrivere canzoni è una vocazione che soddisfa l’esigenza di poter comunicare e farmi evadere dalla gabbia illusoria che ci vuole schiavi della sola razionalità. Propongo canzoni scritte da me, le chiamerei dei “misticismi quotidiani”.

2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?

Questo occorrerebbe domandarlo al “panorama musicale Italiano” e a chi lo contempla.  Sicuramente incominciare a farne parte al momento è molto importante.

3.Se tu fossi una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al tuo sound?

Stranieri direi Talking Heads, Depeche Mode, The Cure, David Bowie, Leonard Cohen e Cat Stevens. Italiani, una “3/4 di torta” del cantautorato italiano, Battiato, Flavio Giurato, Claudio Rocchi, Guccini, Juri Camisasca, Mauro Pelosi, Alfredo Cohen, Battisti (soprattutto quello di Anima Latina), Rino Gaetano, Ivan Graziani, Eugenio Finardi, Area, Demetrio Stratos. Attualmente mi piacciono molto gli MGMT e Moltheni. Amo ascoltare la musica classica e lirica.

4.Il brano del tuo repertorio che preferisci e perché questa scelta. MosèSantamaria1

Come gli dei, è la chiave di lettura di #RisorseUmane, per me l’unico Dio che esiste è il Dio interiore insito in ogni essere umano. Occorre svegliarlo e, come insegnava Gourdjieff, per svegliarsi occorre prima nascere e ancor prima morire… ovvero lavorare su se stessi, osservandosi e sviluppando uno stato di presenza nel qui e ora.

Per far ciò, e qui mi collego a quello che è il fulcro del disco, serve osservare la propria quotidianità: ogni persona è un riflesso di noi stessi e del nostro inconscio; questi sono i veri maestri, gli amici, i parenti, i colleghi ecc… che ogni giorno incontriamo nel quotidiano.

5.Il disco che ti ha cambiato la vita.

Fisiognomica di Battiato.

6.Il tuo live più bello e quello invece peggio organizzato.

Il mio live più ad un contest organizzato dal Teatro della Tosse di Genova, avevo proposto un brano non presente nel disco, una delle primissime canzoni che ho scritto, Canzone Perplessa; alla seconda serata il pubblico durante la mia esibizione cantava con me il ritornello. Ero un ragazzino molto insicuro, stonavo molto più di ora, fu tutto molto bello…

Il live peggiore invece fu una rassegna cantautorale: mi sentivo come “i draghi sugli iceberg” ovvero peggio che un pesce fuor d’acqua, ad oggi mi chiedo ancora perché accettai di partecipare. Il mio brano non fu particolarmente apprezzato da quel pubblico così “legato alla tradizione della musica d’autore”.

7.Il locale di musica dal vivo secondo te ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove hai suonato o ascoltato concerti di altri.

Non mi esprimo a riguardo, posso solo aprire una parentesi sulla mentalità presente in Italia, che riassumo così: “Più inediti meno cover”.

MosèSantamaria28.Le tre migliori band emergenti della tua regione.

Limone (cantautore – Veneto), Mi sento Tale (cantautore – Genova), Anhaid (cantautrice – Verona).

9.Come seguirti, contattarti, scambiare pareri con te.

FB: https://www.facebook.com/mosesantamaria

WEB: http://www.mosesantamaria.it/

SoundCLoud: https://soundcloud.com/mos-santamaria

BandCamp: https://mosesantamaria.bandcamp.com

10.La decima domanda, che mancava: “Fatti una domanda e datti una risposta”.

D: Una frase per chiudere questa intervista?

R: “…affidarsi a San Giuda o porsi domande senza risposta…” (Passato Prossimo).

DORIANA TOZZI

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