Titani – prodotto da Godz e distribuito da Believe Digital – è il nuovo racconto in musica di Gianclaudia Franchini e Luca Serpenti, ossia i Serpenti, che attingono alla mitologia classica rivisitando in chiave moderna i drammi, le trasformazioni, i desideri e le paure più comuni di molti di noi.
Il duo è tornato carico più che mai per farsi ascoltare come prima e più di prima, infatti in queste dieci tracce Gianclaudia e Luca vogliono decisamente lasciare il segno. Fin dal brano d’apertura, La tua Medea, dalle sonorità ben definite e dominate da synth elettronici, quasi ipnotiche, i Serpenti si dimostrano attenti alle musiche quanto ai testi. In questa canzone, nello specifico, si parla di autodeterminazione femminile, di donne disposte a rinunciare a qualunque cosa ma solo per salvaguardare se stesse. Ancora una volta Medea diventa archetipo della libertà femminile contro ogni genere di oppressione. La traccia successiva, Kora, è attraversata dal sound delicato della chitarra acustica che si scioglie pian piano in un brano più intimista. Malika Ayane, impreziosisce Cassandra, brano dove l’elettropop più puro accompagna in maniera magistrale la sua inconfondibile voce. Saturno non aspetta ridefinisce il trascorre del tempo, con leggerezza, senza dimenticare, quanto la nostalgia sappia dar nuova veste ai momenti passati. Il brano è accompagnato da un dolcissimo videoclip, che racconta un delicato spaccato di vita familiare. Con Minotauro il duo si addentra in un labirinto oscuro, dove il glam rock spinge a guardare le oscure paure entro noi stessi fino a sentirsi liberi. Medusa si appoggia sul sound tipico della dance anni 90 ed è un brano dedicato alla crescita, alla trasformazione. Dopo la libertà rivendicata da Medea, ecco che anche Medusa si fa paladina della causa delle donne, rappresentando l’archetipo della forza femminile che, pur se invisibile, distrugge le catene del patriarcato. Se i Titani classici, quelli comunemente intesi, sono forze distruttrici che possono tutto, e allo stesso modo i Serpenti, con questo lavoro, fanno lo stesso ma come forza costruttiva, mettendo in musica la determinazione, il desiderio di libertà e la voglia di rivalsa. Ogni velata sconfitta, racchiude in sé, la passione necessaria per continuare a perseverare. Dentro il Kaos, si avvale dell’elettro pop, per immergersi in un sogno onirico, dove la dimensione della realtà viene inglobata nella “schiuma delle maree”. Icaro, ultima traccia del disco, chiude questo percorso di riscoperta del mito con la sua figura più emblematica: colui il quale con ostinazione ha cercato di toccare il Sole. Icaro non si è fermato, non si è arreso, ha accettato il fallimento, perché in fondo quando fai qualcosa che ami ancor più che la vittoria è importante il tentativo, quel salto nel vuoto che non sai dove poterà.
Con Titani i Serpenti sono tornati e a gran voce hanno imposto la loro volontà di essere ancora per molti anni uno dei punti fermi nel panorama musicale italiano.
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GRETA COCCONCELLI