Thumbnail: uno sguardo sugli HOT (Hands Of Time)

THUMBNAIL1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.

Siamo gli HOT (Hands Of Time) e ufficialmente siamo di Orvieto, anche se “multietnici”! All’interno trovate un romano/aretino, un umbro e un napoletano/perugino, ma stiamo benissimo insieme… e non è una barzelletta!

Che musica proponiamo? Bella domanda! Sinceramente non sappiamo mai rispondere. Però possiamo dire che l’ultimo disco, Time To Think – Pt.1, è stato un bel passo in avanti rispetto al passato, stilisticamente parlando. Mentre prima ci affacciavamo sull’hard rock, adesso schizziamo dallo stoner al metal passando per l’elettro-pop e l’industrial.

Una cosa che ci è stata detta spessissimo, durante la nostra permanenza in America, è stata relativa al fatto che abbiamo un nuovo sound. E questo, per noi, è stato un gran risultato!

2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?

Che dire. In questi casi, preferiamo lasciare che sia il pubblico a giudicare. Dopo tutto, il nostro lavoro si regge tutto sul giudizio degli altri. Potremmo comunque aggiungere che, di sicuro, siamo qui per portare una bella ventata di freschezza ad un panorama musicale che, sotto molti aspetti, è fin troppo arido.

3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?

Anche su questa domanda ci sarebbero un sacco di cose di cui parlare. In verità, ognuno sente una contaminazione diversa ascoltando il disco. C’è chi ci ha detto che ha ritrovato qualcosa dei Rush, altri di Marilyn Manson… Sicuramente c’è il bagaglio di esperienze che portiamo dietro, più il lavoro fatto in studio per la ricerca del suono.

Possiamo dirvi che, rimanendo in tema con la domanda, la strada da percorrere potrebbe essere quella dove la partenza si trova tra i Beatles e i Led Zeppelin, mentre l’arrivo, o comunque il percorso che stiamo ancora facendo, strizza un po’ l’occhio ai Radiohead e ai Black Keys.

4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta. HOT1

È difficile scegliere. Come ben sai, dipende dalle situazioni, da come il pubblico risponde ad ogni singolo brano, dal mood della serata e così via. Possiamo dirti che, attualmente, Time To Think ci gasa un botto, perché ci chiudiamo il live, e quindi, tutta l’adrenalina che abbiamo tocca il picco massimo, senza contare che, mediamente, la gente sbrocca, letteralmente!

Per ascoltare il brano: http://www.thebandhot.com/discography

Per il download: https://itunes.apple.com/it/album/time-to-think-part-i/id929037016

Per il video: https://www.youtube.com/watch?v=sWSgqAZxdu0

5.Il disco che vi ha cambiato la vita.

Gab: Scenes from a memoryDream Theater

Leo: A night at the operaQueen

Wido: Ma cosa vuoi che sia una canzoneVasco Rossi.

6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.

Il più bel live di tutti? Beh, quello al Whisky A Go Go, a Los Angeles. Insomma, abbiamo calcato il palco dove sono “sbocciate” band come Led Zeppelin, Aerosmith, Red Hot Chili Peppers, The Doors e molti altri. Quella volta è stata proprio magnifica.

Il peggiore… ce ne sarebbero tanti. Sì, proprio tanti. Uno di quelli che ci vengono in mente ora è il concerto al Defrag, a Roma. Un giovedì di Gennaio. Eravamo noi, il titolare, un barista e due amici. Da pianto…

7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.

Il più sopravvalutato, se proprio dovessimo sceglierne uno, è probabilmente il Crossroads, a Roma. Nonostante il locale in sé sia molto bello, la gestione dei titolari (riferimento al 2013) è quantomeno discutibile. Ovviamente, per la nostra esperienza personale, non in generale.

Il più sottovalutato, invece… mmh, vediamo… ah, il Quaalude di Genova. Non compare quasi mai sui blog o sulle riviste, ma diamine, è proprio un posto figo. Ci siamo divertiti un mondo, quando abbiamo suonato là!

HOT28.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.

L’Umbria e la Toscana sono una grossa fucina d’artisti. Ci sono centinaia di band interessanti che varrebbe la pena seguire, senza dubbio. Non sarebbe giusto sceglierne soltanto tre. Per questo, tutto quello che possiamo dire è di andare in giro per locali delle regioni suddette e ascoltare tanta buona musica originale, di chiunque sia, che si casca sempre bene!

9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.

Siamo pieni di social! Allora:

www.thebandhot.com

https://www.facebook.com/thebandhot/

https://twitter.com/hot_handsoftime

https://www.youtube.com/user/handsoftimerock

https://instagram.com/thebandhot/

10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.

D: Molti artisti oggi, gruppi e non, per avere una possibilità nel panorama musicale, preferiscono percorrere quella che, a parer loro, è la strada più corta pagando booking/etichette che gli permettano di suonare ad eventi a cui altrimenti non avrebbero potuto partecipare. È stata la stessa cosa anche per voi?

R: Questo è un discorso interessantissimo da affrontare. Una cosa abbiamo imparato, grazie al nostro manager, “Our man” Sauro Ciccola (Michael Jackson, Bon Jovi, Marilyn Manson, Eagles ecc…): evitare chi chiede soldi in cambio di qualcosa.

Oggi, dalla scena pop a quella metal, va di moda pagare agenzie di booking per trovare date in giro e, come se non bastasse, pagare degli “slot” in caso di apertura a qualche artista più famoso. Questa cosa porta l’artista alle prime armi, o comunque una persona/gruppo che vuole a tutti i costi riuscire in quel che fa, ad affiancarsi a queste agenzie, pagando fior fior di soldi. Da qui il famoso detto “se non hai i soldi non vai da nessuna parte”… SBAGLIATISSIMO! Noi l’abbiamo provato su noi stessi. Gli unici soldi spesi li abbiamo investiti su di noi, nella strumentazione, nel sound, nei viaggi rischiosi dedicati alla ricerca di qualcuno che ci notasse e che si innamorasse della musica e del progetto. Così è stato.

Sauro dal primo momento che ci ha ascoltato ha deciso di aiutarci, senza chiedere nulla in cambio!

Un consiglio che ci sentiamo di dare è quello di insistere in quello che si crede. Se fai buona musica e sei testardo abbastanza da rompere le scatole a tutti per farla ascoltare, verrai ripagato dei tuoi sforzi.

DORIANA TOZZI

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