“L’Ultima Casa Accogliente” degli Zen Circus: l’autenticità come atto di liberazione

zencircuslultimacasaaccoglientecoverA distanza di due anni dal precedente lavoro, Il Fuoco nella Stanza, ritornano gli Zen Circus con L’ultima casa accogliente. L’undicesimo disco della band pisana è senza dubbio uno dei più complicati e delicati della loro carriera e sempre più sembrano ormai lontani i tempi di Andate Tutti Affanculo e del basso di Brian Ritchie. In questi ultimi anni gli Zen Circus hanno avuto una crescita esponenziale che li ha visti riempire (quando si poteva, ahinoi!) locali sempre più grossi fino ad arrivare a calcare il palco dell’Ariston a Sanremo.

Costretti dentro un corpo, e dentro al tempo, ma un giorno tutto questo finirà”. Si apre così il disco, con Catrame che è un vero colpo al cuore. L’anthem dell’album è però sicuramente Appesi alla Luna, canzone-manifesto generazionale impreziosita dalla collaborazione con Francesco Motta alle chitarre. Claudio Cabona, nella sua recensione pubblicata su Rockol, ha detto che “sono tante le tracce che meriterebbero di essere ascoltate, sceglierne solo una vorrebbe dire tradire l’anima e la complessità del disco” ed io non posso che concordare, aggiungendo che, da una band che ha sorpassato ormai i vent’anni di carriera senza mai tradirsi ma continuando ad evolversi costantemente, non potevamo aspettarci nulla di meno.

Appino non ha perso la sua penna tagliente e appuntita, Ufo il suo basso elettrico continua orgogliosamente a suonarlo da punk e Karim a pestare i tamburi come un dannato, eppure la direzione di questo album è più calma e matura. Insomma, L’Ultima Casa Accogliente sembra essere un inno di liberazione, lontano dalle logiche delle playlist, delle storie instagram acchiappa-pubblico, dai giri di parole vuoti, dalla pazzia musicale dei discografici in era pandemica, e dal “bruttume” musicale che ancora e troppo spesso ci avvolge: L’Ultima casa Accogliente è un atto d’arte senza troppi abbellimenti e sovrastrutture perché lo stesso Appino cantava che “l’arte è pensiero che esce dal corpo, né più e né meno come lo sterco” e una volta in più ce l’ha dimostrato in tutto e per tutto con un disco diretto, sincero, vero. Grazie ragazzi.

Qui il loro sito ufficiale: https://www.zencircus.it/

Qui il videoclip di Appesi alla Luna:

MARCO DONATI

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