1933 di Campidilimoni: fra rap e cantautorato, un disco di superba electro-music

Campidilimoni1933COVERCampidilimoni è l’anti-eroe del rap italiano per eccellenza: ho avuto il piacere di recensire la sua prima uscita discografica ed oggi mi ritrovo ad ascoltare 1933 (un anno terribile, a detta di John Fante), secondo capitolo di una trilogia che a settembre raggiunge l’anno di vita ed il naturale completamento.

Abbiamo fra le mani un EP, cinque tracce (o meglio quattro più un intro, a seconda dei gusti personali) autoprodotte insieme a Gimonti per un buon quarto d’ora d’ascolto: questi i tratti somatici principali di un disco capace di suonare hip-hop con personalità ed attitudine. Perché può essere anche vero che il cantato del rapper marchigiano risulta carico di effetti o poco intonato, ma è conclamata la sua abilità ipnotica nei confronti dell’ascoltatore; sensualità verso i timpani ed un messaggio importante da comunicare, ricordando Uochi Tochi.

Si prende il volo con Dettagli, attraverso le cui rime traspare un manifesto artistico di Campidilimoni; brano dopo brano sorprende la compattezza (e coerenza compositiva) del suono sviluppato in studio, radicato sull’old-school ma reso più fresco da incursioni electro-cantautorali.

In definitiva, il disco piace e merita le giuste vetrine: Campidilimoni ha idee importanti e, con la giusta maturazione artistica, può assurgere a diventare un’interessante realtà classificabile come cantauto-rap; la sua trilogia sta assumendo contorni convincenti e sale l’attesa per il terzo capitolo. Inoltre, a leggere quel che scrive sui social, è anche simpatico.

Segui Campidilimoni tramite la sua pagina FB: https://www.facebook.com/Campidilimoni-Fun-Rage-1477298059162454

GIANDOMENICO PICCOLO

Check Also

rayo1

Thumbnail: uno sguardo su Rayo

1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi. Ciao! Sono Rayo, vengo da Napoli …

Lascia un commento