Thumbnail: uno sguardo su Shining Dust

THUMBNAIL1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.

Alessandro Vitaloni, cantautore, musicista, compositore e produttore di Milano. La mia proposta è una evoluzione della new wave di fine anni ‘70 e dell’electropop degli anni ’80 con piccoli inserti di world music come la samba. Le novità principali sono: testi scritti in quattro lingue differenti (inglese, italiano, spagnolo e portoghese) per rendere più universale il mio messaggio, una grande ricerca di sonorità nuove e allo stesso tempo orecchiabili, il mix tra strumenti MIDI (sintetizzatori, drum machine e FX) e strumenti analogici (basso e chitarra) sia in fase di registrazione dei brani sia durante i live, il messaggio filosofico di matrice socratica che sta alla base della mia musica e dei miei testi e infine la mia figura di OneManBand sia in studio che on stage grazie al recording&live set up da me pensato che mi fa essere una via di mezzo tra un cantautore ed un deejay.

2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?

Si il panorama musicale italiano ha bisogno di me per le seguenti ragioni:

-manca una produzione pop ricercata e caratterizzata da sonorità e testi diversi dai soliti canoni;

-manca un cantautore in grado di riprodurre bene i propri brani dal vivo sia in versione elettronica che acustica;

-manca una produzione pop che affronti tematiche sociali ed esistenziali attraverso una musica orecchiabile e leggera;

-manca una produzione pop in grado di mischiare generi e linguaggi diversi uscendo così dagli schemi.

3.Se tu fossi una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al tuo sound?

Il post-punk di fine anni ’70 (Joy Division, Simple Minds, The Cure); l’electropop anni ’80 (Depeche Mode, New Order, Pet Shop Boys); il trip hop inizio anni ’90 (Massive Attack, Portishead) e la musica elettronica anni 2000 (Gorillaz).

4.Il brano del tuo repertorio che preferisci e perché questa scelta. ShiningDust1

Ligereza, perché in soli 3 min sintetizza le principali caratteristiche della mia musica: tre lingue diverse (italiano, inglese, portoghese), mix tra suoni MIDI e suoni analogici, perfetta riproducibilità live con un mix di strumenti MIDI (iPad console) e analogici (chitarra semiacustica), giusto mix tra electropop e dark wave, testo in apparenza leggero e scanzonato ma che racchiude significati profondi sui rapporti umani e per finire bellissimo video.

Link ascolto streaming: https://shiningdust.bandcamp.com/track/ligereza

Link Video: https://www.youtube.com/watch?v=e-JhnYajWuU.

5.Il disco che ti ha cambiato la vita.

Pablo Honey dei Radiohead.

6.Il tuo live più bello e quello invece peggio organizzato.

Il live più bello sicuramente quello tenuto al Tunnel Club di Milano un paio di anni fa in occasione del concorso Emergenza. Location molto suggestiva, acustica perfetta, pezzi eseguiti particolarmente bene, grande partecipazione di pubblico con più di 400 persone a cantare e ballare sotto il palco ed infine una grande vittoria che mi ha permesso di partecipare alle finali di Emergenza all’Alcatraz di Milano.

Il live peggio organizzato invece è stato al Barrios, sempre a Milano, un paio di anni fa. Siamo arrivati con la nostra strumentazione e mancavano spie e amplificatori senza che nessuno ci avesse avvisato! Siamo stati costretti ad affittare di volata quello che mancava in negozi di fortuna spendendo un sacco di soldi e come se non bastasse non abbiamo più avuto il tempo di fare il soundcheck! L’affluenza è stata scarsa e abbiamo suonato maluccio.

7.Il locale di musica dal vivo secondo te ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove hai suonato o ascoltato concerti di altri.

Il locale sottovalutato dove ho ascoltato musica di altri è la Salumeria della Musica a Milano. Location molto carina e ottima acustica.

Il locale sopravvalutato dove ho suonato è il Fermento Pub: acustica scarsa e palco troppo piccolo.

ShiningDust28.Le tre migliori band emergenti della tua regione.

Fabry Gore McMillan: https://www.reverbnation.com/fabrygoremcmillan

Angelo Bavaro Producer: https://www.reverbnation.com/angelobavaroproducer

Nine Years: https://www.reverbnation.com/nineyears

9.Come seguirti, contattarti, scambiare pareri con te.

Sito: www.shiningdust.com, pagina FB: https://www.facebook.com/shiningdusty, Twitter: https://twitter.com/shining_dust2, Myspace: https://myspace.com/shining.dust, YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCwObGDdNPszELNo0DnOdLoQ, Bandcamp: https://shiningdust.bandcamp.com/releases.

10.La decima domanda, che mancava: “Fatti una domanda e datti una risposta”.

D: Come mai hai scelto il nome d’arte Shining Dust?

R: Perché Shining Dust sintetizza perfettamente quello che sono, il mio modo di essere  e la mia concezione filosofica della vita in generale.
Credo che solo dalla piena e dolorosa consapevolezza dell’esser “Dust”, polvere nell’Universo, può maturare il desiderio di raggiungere lo status dello “Shining”, della luminosità, della felicità.

Attento osservatore della strada, delle periferie, dei “sotterranei” e di tutte quelle realtà in cui vive e si aggira gente alienata dalla routine della vita quotidiana, in lotta con problemi legati a povertà, sopraffazione e corruzione.

Mi chiedo frequentemente come e cosa viva quell’umanità tanto impegnata a sfruttare il prossimo alimentando sentimenti di indifferenza, sofferenza e odio;  sento e credo che la semplicità e l’essenza della vita risiedano proprio tra chi vive in periferia e son convinto che da un dialogo e un incontro con questa gente possa scattare una reale presa di coscienza sull’essere polvere insito nella natura dell’essere umano.

E sarebbe proprio il raggiungimento dello Shining a permettere all’umanità di vivere autenticamente col prossimo, in una maniera spontanea, semplice, che nulla ha a che vedere con la sete di potere e arrivismo, col desiderio di controllo e prevaricazione.

Credo profondamente nelle battaglie legate alle ideologie pacifiste, ambientali, libertarie, di lotta contro la violazione dei diritti umani, ma sono altrettanto convinto che queste forme di protesta nascondano un limite ed una pretesa, quella di voler cambiare gli altri prima di aver cambiato se stessi.

Secondo l’ideologia di Shining Dust è il cambiamento interiore di ognuno di noi lo strumento più adatto ed efficace perché le cose davvero si tramutino senza sfociare in incomprensione, imposizione, violenza.

Occorre quindi saper accettare se stessi e il prossimo nella consapevolezza dell’imperfezione e della vulnerabilità, della “piccolezza” in un certo senso dell’essere umani.

Solo così sarà possibile vivere bene aspirando costantemente al raggiungimento della dimensione dello Shining…

DORIANA  TOZZI

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