Thumbnail: uno sguardo su Reddemo

THUMBNAIL1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.

Ciao, sono Reddemo Domenico,  vengo da una delle regioni più belle d’Italia, la Puglia.

La mia musica ha diversi generi e influenze musicali come l’heavy metal, il grunge, l’alternative rock, il rock, il pop rock, la pop dance…

Diciamo che, in generale, amo tutta la musica e le emozioni che questa mi trasmette: è per me energia pura e musa ispiratrice per nuovi testi e nuove canzoni.

2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?

Bisogno? Bella domanda! In Italia è faticoso emergere per gli artisti che fanno generi musicali un po’… come dire… “tosti”, soprattutto poi se cantati in inglese. Diciamo che nel nostro paese il bel canto o la musica leggera italiana hanno da sempre avuto il controllo. Credo però che la novità possa determinare una svolta, un cambiamento, e aprire nuovi orizzonti permettendo anche ad generi di musica di trovare i propri spazi.

3.Se tu fossi una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al tuo sound?

Imposterei Reddemo sul navigatore. Il tuo viaggio inizierà da oltre oceano, dalla musica grunge e quella rock heavy dei ‘90 passando per l’Inghilterra e l’alternative rock dell’era moderna.

4.Il brano del tuo repertorio che preferisci e perché questa scelta. Reddemo1

Tra le mie canzoni,  scelgo Put Me Down, uno dei brani che mi ha permesso di vincere  la IV edizione di Santeramo Fa Rumore, a Santeramo in Colle. Prima di questo concorso avevo quasi deciso di abbandonare la musica, invece questa vittoria mi ha ridato la carica.  Inoltre ho avuto l’onore, insieme ai ragazzi della band, di registrare Put Me Down in una fantastica sala d’incisione. Adesso la canzone è sotto etichetta discografica, qui trovate il link del videoclip: https://www.youtube.com/watch?v=tzgD5Fj1i6M.

E la si può anche ascoltare su i maggiori digital store, come iTunes, Spotify, Googleplay, Amazon ecc…

Su https://geo.itunes.apple.com/it/album/id1076180003?at=1l3v9Tx&app=itunes potrete ascoltare anche la versione di Put Me Down in acustico.

5.Il disco che ti ha cambiato la vita.

Il Black Album dei Metallica, ebbene sì! Io di classe 83′, all’età di quattordici anni ero invaghito dell’heavy metal e andavo sempre con il walkman in tasca, dedicando una buona parte della giornata all’ascolto di questo disco duro e massiccio. Tutta quella energia che sprigionano quelle canzoni ha contribuito parecchio  ad avvicinarmi al mondo della musica e dei  musicisti…

6.Il tuo live più bello e quello invece peggio organizzato.

Di esibizioni live ce ne sono parecchie che metterei su questa lista, ma forse a livello di sensazioni, odori, atmosfere diverse dalla nostra terra e come prima volta lontano da casa, mettere l’esibizione al Camden Eye, a Camden Town, Londra. Ricordo ancora, era un giovedì del lontano 2008, un open mic: mi sono seduto con la mia chitarra e con “sfacciata timidezza” ho iniziato a cantare nella loro lingua.  Era come una di quelle scene che vedi nei film: all’inizio c’era uno strano silenzio e poi alla fine sono riuscito a strappare parecchi applausi e rimediare parecchi giri di birra, che lì offrono solo se sei “andato bene”,  “Well done mate! You awesome!” mi dicevano. Bellissima esperienza.

Di esibizioni peggiori, invece, non ho un ricordo nitido… vorrà dire che al momento non ce ne sono state di così catastrofiche.

7.Il locale di musica dal vivo secondo te ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove hai suonato o ascoltato concerti di altri.

Ovunque ho  trovato sempre disponibilità, organizzazione, passione e voglia di fare. Un locale un po’ sottovalutato, sicuramente con delle ottime potenzialità, è La Taverna del Cappio a Trinitapoli (BT), perché secondo me si potrebbe sfruttare molto di più per la live music. Con la band lo abbiamo scoperto quasi per caso, partecipando l’anno scorso ad un concorso musicale, Gang Band Unplugged Contest, da cui tra l’altro siamo usciti vincitori e da lì poi siamo quasi diventati degli habitué del locale.

Reddemo28.Le tre migliori band emergenti della tua regione.

Al momento è difficile dire chi è migliore e chi no; il metodo di giudizio poi dovrebbe basarsi sulle band che vogliono proporre la loro musica inedita, ma purtroppo al momento ce ne sono poche. La maggior parte in questo periodo vuole emulare le band e gli artisti già famosi, cantando le loro canzoni, vestendosi come loro… E ultimamente nei locali o sei una tribute band o non hai molto spazio per proporre il tuo progetto. Questo è “Sad but true”.

9.Come seguirti, contattarti, scambiare pareri con te.

Potete seguirmi principalmente sul canale facebook: https://it-it.facebook.com/ReddemoDomenico, su soundcloud: https://soundcloud.com/reddemo, su twitter: https://twitter.com/domenicoreddemo e sui vari digital store.

10.La decima domanda, che mancava: “Fatti una domanda e datti una risposta”.

D: Ho sempre in testa due domande e da queste cerco di dare il massimo e vivere ogni giorno intensamente: “Hai paura che un giorno tutto questo potrà finire? Hai paura della morte?”.

R: “Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,  ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca o colore dei vestiti, chi non rischia, chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi evita una passione, chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni; emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti agli errori ed ai sentimenti!
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza, chi rinuncia ad inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia e pace in se stesso.
Lentamente muore chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di
gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare!
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità” (Martha Medeiros)

Grazie Doriana per lo spazio che mi hai dato e un saluto ai lettori di I Think Magazine.

DORIANA TOZZI

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