Thumbnail: uno sguardo sui Nectarines

1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.

Siamo i Nectarines, veniamo dalla provincia di Chieti e suoniamo rock, con deviazioni punk, folk e surf.

2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?

Certo, ne ha totalmente bisogno! Scherzi a parte, non sappiamo se il panorama musicale italiano ha bisogno di noi. Di certo ha bisogno di identità e sostegno, perché è il panorama musicale più scassato del mondo.

Noi suoniamo in maniera sincera, e come altre band indipendenti facciamo molta fatica a suonare live e produrre i dischi. I club che ci hanno dato fiducia e fatto suonare finora ci hanno sempre richiamato, il problema è riuscire a suonarci per la prima volta. Molti promoters hanno paura: se non vedono almeno quelle 20/30 mila visualizzazioni del tuo video non ti si filano di striscio. Secondo noi il panorama ha bisogno di promoters coraggiosi e supporto da parte dei club per la musica indipendente.

3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?

Dead Kennedys, Demetrio Stratos e Ramones.

4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.

Al momento ci piace Maledizione, soprattutto il video (grezzo e mistico) perché ha molteplici chiavi di lettura. Si passa dall’attacco alla “singolarità” intellettuale che ha generato internet, a messaggi subliminali sul nuovo ordine mondiale. Qui il link: https://www.youtube.com/watch?v=XESf3rP-LJI.

5.Il disco che vi ha cambiato la vita.

Sicuramente Neverdmind The Bollocks dei Sex Pistols incontra i gusti di tutti noi.

6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.

Nella città di Atri (TE) c’è un un’associazione studentesca che organizza dei concerti dal vivo. È stato molto bello suonare lì, con un pubblico che conosceva i nostri brani e li ballava. Sempre quella volta, il fonico, durante il check ci disse: “Bene ragazzi, ora provate un brano meno violento”? Quella parola, “violento”, anche se non voleva esserlo, a noi è arrivato come una sorta di complimento.

Il concerto peggiore è stato in un live bar nella provincia di Chieti, quando dopo il concerto, il tizio con cui avevamo concordato il cachet (bassissimo) ci ha detto: “Ragazzi, questa sera non ho incassato a sufficienza per pagarvi l’intera somma”. Il locale era pieno e la serata era stata (a detta di qualcuno dei ragazzi suoi clienti, una delle meglio riuscite).

7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.

I locali sopravvalutati che fanno musica dal vivo, sono tutti quelli che seguono una programmazione illogica, senza una linea artistica delineata, e che fanno suonare solo gruppi che hanno un fottio di like su facebook o visualizzazioni su youtube.

Al contrario, i locali sottovalutati, sono quelli che fanno una ricerca incondizionata e che propongono musica che a loro piace davvero.

8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.