Thumbnail: uno sguardo su Giancarlo Frigieri

THUMBNAIL1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.

Mi chiamo Giancarlo Frigieri, vengo dall’Emilia Romagna, sono un cantautore dilettante.

2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?

Il panorama musicale italiano ha bisogno di pubblico. Sul “cosa ci faccio qui”, è facile. Mi avete chiamato voi, io approfitto dell’occasione.

3.Se tu fossi una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al tuo sound?

Giorgio Gaber, Bob Mould, tutto quello che ci sta in mezzo. Almeno così mi hanno detto.

4.Il brano del tuo repertorio che preferisci e perché questa scelta. GiancarloFrigieri1

Al momento il pezzo che più mi rappresenta è un pezzo dal nuovo disco e si chiama Il Chiodo. Parla della voglia di smettere di suonare che ogni tanto fa capolino alla mia età.

5.Il disco che ti ha cambiato la vita.

Sono tanti. Oggi mi va di dire Berlin di Lou Reed. È un disco magnifico, racconta una storia dall’inizio alla fine. Una storia dove non esistono i buoni e i cattivi. È arrangiato da Dio, suonato magnificamente da strumentisti eccezionali, ha testi formidabili e quando il disco finisce, poi rimani a pensarci per una serata intera. All’epoca fu un disastro commerciale. Oggi è riconosciuto universalmente come un capolavoro.

6.Il tuo live più bello e quello invece peggio organizzato.

Limitandomi all’ultimo anno, il più bello è stato in un paesino di trecento abitanti della Svizzera chiamato Soazza. Ho suonato nella biblioteca del paese grazie all’interessamento di due ragazzi che avevano fatto più di 300 km per sentirmi qualche mese prima. C’era tutto il paese, sono venuti anche dalle valli vicine, mi hanno coccolato dall’inizio alla fine ed ho suonato proprio bene.

Il peggiore è stato in provincia di Piacenza, in un posto peraltro molto bello e con un’acustica eccellente. Venivo da un concerto a Cuneo dove non avevo praticamente dormito, mi sono trovato in una sala dove c’era una festa di compleanno con venti ragazzini e le loro famiglie. Il gestore mi ha detto che aveva pensato di annullare il concerto, poi aveva deciso di provare ugualmente. Ho tentato di tutto, dopo un’ora ho gettato la spugna e me ne sono andato. Non lo faccio mai, ma quella volta ero stanco.

7.Il locale di musica dal vivo secondo te ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove hai suonato o ascoltato concerti di altri.

Non sono in grado di dare giudizi del genere, nel senso che se un concerto va male io penso sempre che comunque sia colpa mia. Inoltre, noi che suoniamo, vediamo i locali un giorno all’anno, non credo che possiamo permetterci di dare giudizi così netti su un’esperienza così limitata. Per dire, ti ho raccontato di Piacenza e potresti pensare che quello fosse un postaccio, invece ci tornerei domani, che il posto era proprio bello. Sta solo a beccare una serata più fortunata.

GiancarloFrigieri28.Le tre migliori band emergenti della tua regione.

L’aggettivo “emergente” è una schifezza, così come “indipendente”. Voglio usare il termine “dilettante”, che trovo più adatto. Nella mia regione mi piacciono molto Sara Ardizzoni, gli Ismael e Setti.

Me ne piacciono anche altri, ma hai detto tre e oggi mi andava di dire quelli.

9.Come seguirti, contattarti, scambiare pareri con te.

C’è un blog chiamato miomarito.it oppure mi trovate su Facebook.

10.La decima domanda, che mancava: “Fatti una domanda e datti una risposta”.

D: Giancarlo, sai qual è la capitale del Botswana?

R: Sì, è Gaborone.

DORIANA TOZZI

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