Thumbnail: uno sguardo sui C.F.F. E Il Nomade Venerabile

THUMBNAIL1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.

Siamo i C.F.F. nati con il nome di C.F.F. E Il Nomade Venerabile, band che ha trovato le sue origini a Gioia del Colle (BA) nel 1999, diventata da poco un duo femminile elettro-acustico composto da Anna Maria Stasi (voce, tastiera, percussioni) e Anna Surico (chitarre, pedali, sequenze), con l’aggiunta di Vanni La Guardia (booking, management, ufficio stampa). In 15 anni di attività abbiamo messo insieme più di 400 concerti in Italia e all’estero e abbiamo pubblicato cinque album, i primi quattro in formazione elettrica, tra i cinque ed i sette elementi, compresa una performer a cui erano affidati interventi di teatro-danza durante i live. L’ultimo lavoro, intitolato Al Cuore, è il primo ep in formazione elettro-acustica. Proponiamo un sound ispirato al cantautorato italiano (Franco Battiato, Fabrizio De Andrè) e al rock d’autore (Consorzio Suonatori Indipendenti, Scisma); sensibili anche le influenze dark-new wave (The Cure, The Sound).

2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?

Be’, non abbiamo certo la pretesa e la presunzione di aver inventato qualcosa di completamente nuovo nell’attuale panorama musicale italiano che, tra parentesi, soffre già di suo di una serie infinita di cloni. Crediamo nel nostro progetto e cerchiamo di portarlo avanti con la maggiore coerenza, verità e umiltà possibili. Già questo ci appare un regalo straordinario in un’epoca in cui le attività culturali, più in generale, patiscono una liquidità senza precedenti e la musica è diventata “mordi e fuggi” come il cibo scadente dei fast food, sottofondo evanescente di ogni nostra azione.

3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?

Oltre agli artisti precedentemente citati, aggiungeremmo CCCP, Massimo Volume, Diaframma, Yo Yo Mundi, Paolo Benvegnù, Fluxus, Negazione, Bauhaus, Moltheni e molti, molti altri.

4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta. CFFeIlNomadeVenerabile1

Posto che sono tutti, a modo loro, incommensurabilmente importanti, sperando di rappresentare le varie anime che compongono il nostro progetto e che si sono avvicendate in tanti anni, fino a questo nuovo percorso elettro-acustico, diremmo Ghiaccio (album 2004: http://youtu.be/ToiAhdhkKQQ); Un Lungo Viaggio In Autostrada (2009: http://youtu.be/7fyny6GooW4) e Il Mio Inverno (2013: http://youtu.be/AMBYU6MDxcI).

5.Il disco che vi ha cambiato la vita.

Ne citiamo tre: Affinità Divergenze dei CCCP, Lungo I Bordi dei Massimo Volume e un lavoro qualsiasi della produzione anni ‘90 di Battiato.

6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.

…e allora andiamo con gli aneddoti! Tipica caratteristica del musicista è che basta una parola o un solo accadimento per passare dall’esaltazione, allo sconforto più cupo. Alla luce di ciò che ci è capitato in 400 concerti, non possiamo che convivere con prospettive iridescenti.

I nostri primi live degni di questo nome hanno coinciso, nel 2002, con la partecipazione all’I-Tim Tour di Red Ronnie, a Matera, davanti a decine di migliaia di persone e con un festival a Caivano, Dietro La Nuca Della Città, nel quale siamo stati chiamati come ospiti, in cartellone al fianco di nomi quali Elisa, Goran Bregovic, Gotan Project. Solo due anni dopo, però, durante un tour fittissimo di date lungo tutta l’Italia, isole comprese, abbiamo dormito nei posti più impensabili. Stesi sui banchi di una scuola elementare nel teramano, con conseguenti dolori muscolari che durante i concerti successivi ci rigavano il viso di lacrime, che spacciavamo per intensa emozione; nel caldo umido di una roulotte arrugginita, piazzata nel parcheggio di un lido a Vieste, assediata di fameliche zanzare in posizione d’attacco modello Pearl Harbor; su di una poltrona di una sezione di partito in uno splendido paesino sui monti molisani, rannicchiati al punto di sognare di trasformarci in kafkiane fisarmoniche sfiatate; in un soppalco di una villa in pieno agosto palermitano e l’ansiogena scoperta, al mattino, che i rubinetti erano senz’acqua, fino al pomeriggio, mentre il sudore scendeva lungo la schiena, da fermi; a casa del tizio che al Nexus di Terni guardava in maniera piuttosto morbosa la nostra danzatrice, destando la nostra preoccupazione, trasformatasi in sgomento una volta appreso dal gestore del locale che avremmo dovuto dormire da un suo amico, che era proprio il tizio di cui sopra, in sei stretti su due letti, con il batterista pronto a dare il “quattro” per cambiare posizione simultaneamente, osservati da un’inquietante collezione di animali impagliati che campeggiava sul muro a fondo stanza…

Nell’estate del 2005 eravamo al Sziget Festival di Budapest a rappresentare il nostro paese con Prozac+ e Almamegretta; Elleu Multimedia ristampava il nostro disco d’esordio autoprodotto; il nostro brano Satori era selezionato, accanto a brani di Afterhours e Bandabardò, per la compilation The Best Of Indies In Italy, distribuita al MIDEM di Cannes da Audiocoop.

Nel 2007 tra cachet, primi posti in concorsi nazionali e diritti SIAE, almeno per un breve lasso di tempo, abbiamo avuto la vertiginosa soddisfazione di provare cosa possa significare vivere di musica.

Insomma, un’altalena di aspettative così mutevoli, che avrebbe destabilizzato persino Bobby Fischer!

Di certo lezioni di vita che nessuna Università è in grado di impartire e che abbiamo deciso di frequentare nonostante ci siamo spesso mossi in ambienti non proprio favorevoli, spesso inquinati da invidie provinciali da parte di opinionisti del nulla che non avevano nessuna idea di cosa significasse per noi “suonare”, dell’anima che ci mettevamo, delle difficoltà, delle rinunce, della voglia di provare situazioni nuove lontane anni luce dall’ossessione di indossare griffatissimi occhiali da sole anche in piena notte.

7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.

Ricordiamo sempre con estremo piacere i locali in cui, dopo centinaia di chilometri in furgone, siamo stati accolti da chi ci ha invitato a scaricare il furgone più tardi e intanto a sederci insieme attorno a un tavolo per rilassarci davanti ad una birra e per parlare non solo di musica ma anche dei sogni, dei progetti, delle vite di ognuno.

Preferiamo dimenticare in fretta il gestore stile “quanta gente portate?” perché non ha compreso che in quella domanda si nascondono scarsa lungimiranza nella promozione e sottovalutazione della selezione che LUI deve fare, per “formare” un pubblico legato al locale per la qualità della proposta, perché i 100 amici della band sono legati a questa e con questa andranno via, se non troveranno valori aggiunti.

CFFeIlNomadeVenerabile28.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.

Apprezziamo molte band pugliesi, tra queste ne citiamo tre a cui siamo legati, oltre che da rapporti di stima ed amicizia, da passate condivisioni di palchi: Puntinespansione (rock d’autore: www.youtube.com/puntinespansione), Leitmotiv (art rock: www.leitmotivonline.net) e Karma In Auge (new wave: www.karmainauge.it).

9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.

Potete seguirci su facebook (www.facebook.com/cffeilnomadevenerabile), instagram (http://instagram.com/cffeilnomadevenerabile), twitter (http://twitter.com/CFFalcuore), mentre se volete acquistare il nostro ep Al Cuore potete cercare i negozi virtuali qui: http://cff.believeband.com.

10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.

D: Cosa significa “Il meno è combustione”, frase con cui si chiude il testo del vostro brano Fiumani?

R: Che il minimo che possiamo fare per onorare il dono della vita, è bruciarne.

DORIANA TOZZI

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