Servo Per Due: un moderno Arlecchino tra musica e tante risate

OLYMPUS DIGITAL CAMERAUn grande successo di pubblico per Servo Per Due di Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli, che ha chiuso gli appuntamenti di Febbraio del Teatro Pubblico Pugliese presso il gremitissimo Teatro Petruzzelli di Bari. La platea ha dispensato applausi e ovazioni per questo spettacolo coinvolgente e talmente inaspettato da creare frequenti intrecci tra la realtà e la finzione. Tratto dal One man, two guvnors di Richard Bean e collocato in una Rimini ai tempi del fascismo, vengono impiegati tutti gli elementi della commedia dell’arte e della farsa in un pièce che mantiene sempre alto il ritmo, inchiodando l’attenzione sulle vicende che si susseguono sul palco.

Mentre il pubblico prende posto, fa il suo ingresso l’orchestra Musica da Ripostiglio, che apre lo spettacolo con canzoni degli anni ’30, proiettando lo spettatore nel tempo in cui è ambientata la storia e creando subito un’atmosfera giocosa e rilassata. La scena si apre in medias res: un matrimonio organizzato che rischia di sfumare a causa di un vecchio contratto stipulato con un uomo che si credeva morto. Il tutto ruota attorno ad una commedia degli equivoci, con Pierfrancesco Favino nei panni di Pippo, un moderno arlecchino bisognoso di soddisfare i desideri più comuni dell’uomo (cibo e donne), che spazia dalla recitazione all’interazione con il pubblico. Entusiasmante è comunque l’interpretazione di tutto il cast: ventuno attori divisi in due gruppi, che provengono da due compagnie, Danny Rose e Gli Ipocriti, e che si danno il cambio ogni due mesi.

Lo spettacolo viene intervallato da sketch musicali a cui prendono parte, oltre naturalmente all’orchestra, alcuni attori nel ruolo di cantanti o ballerini. Originalissimo è il metodo con cui viene costantemente coinvolto il pubblico, che viene addirittura fatto salire sul palco, prendendo parte alla scena. Non mancano gli “errori” (voluti o meno non è dato saperlo), come ad esempio la scena in cui Favino, nel ruolo di un Pippo affamato, si rivolge agli spettatori chiedendo qualcosa da mangiare. Inaspettatamente gli vengono offerti dei tarallini, ma a questo punto la quarta parete si rompe e l’attore rettifica che in effetti non chiedeva veramente da mangiare ma che la richiesta era parte dello spettacolo. Intrattenendosi troppo a parlare fa andare quindi fuori tempo il secondo personaggio di scena, che avrebbe dovuto interagire con lui (Gianluca Bazzoli), suscitando ilarità tra il pubblico e tra gli attori stessi (Favino ci metterà qualche minuto prima di ricomporsi), e rendendo la commedia ancora più sorprendente.

Dallo spettacolo emerge la coesione tra gli attori: un gruppo affiatato che dispensa una battuta dopo l’altra, mantenendo sempre un ritmo forsennato che non lascia tempo al pubblico per riprendere fiato. Degne di nota le interpretazioni di Paolo Sassanelli, che entra subito nelle simpatie del pubblico impersonando un anziano e goffo cameriere, Bruno Armando che si sposa perfettamente con la parte del borghese fascista e Anna Ferzetti, la contabile amata da Pippo.

Spettacolo consigliatissimo!

MARCO ROSSOMANNO

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