I Duran Duran, in forma più che mai, inaugurano il Rock in Roma 2016

DuranDuranRockInRoma2016aUna serata davvero da ricordare quella di ieri, per tutti i fan dei Duran Duran convenuti a Roma, all’Ippodromo delle Capannelle, per il secondo concerto del tour italiano dei loro beniamini, che porta il nome del loro ultimo lavoro discografico, Paper Gods.

Dopo l’esordio a Taormina il 5 giugno (le prossime date saranno a Verona, Firenze e Milano, rispettivamente l’8, il 10 ed il 12 giugno), i “wild boys” di Birmingham hanno regalato ai presenti una performance da sogno, accompagnata da effetti speciali davvero mozzafiato.

L’ouverture è affidata alle Bloom Twins, le sorelle Sonia ed Anna Kuprienko, che hanno piacevolmente intrattenuto il pubblico in attesa degli headliner della serata, i quali comunque non si sono fatti attendere, presentandosi on stage scintillanti e puntualissimi: Simon Le Bon alla voce, John Taylor al basso, Nick Rhodes alle tastiere e Roger Taylor alla batteria, non hanno fatto mistero sin da subito del reciproco amore che li lega al nostro Paese sin dagli anni ‘80.

Paper Gods apre lo show, seguita da Wild Boys che ha infiammato letteralmente la platea, e poi una graffiante Hungry DuranDuranRockInRoma2016bLike The Wolf che ha catapultato il pubblico dritto nei primi anni ‘80. Il simbolo di James Bond ha preannunciato A View To A Kill, splendido brano che fece da colonna sonora proprio al film di 007, Bersaglio Mobile.

Alcuni pezzi più recenti, come Come Undone, Last Night In The City e What Are The Chances, si sono susseguiti nell’entusiasmo generale, accontentando tutte le generazioni presenti. Una delle particolarità dei Duran Duran è, infatti, quella di avere fan di tutte le età, perché la loro è una musica che ha saputo procedere, inossidabile, al passo con i tempi, conquistando i giovani delle diverse epoche.

No… No… Notorious: Simon, in splendida forma, canta ammiccante mentre balla sul palco. Presente e passato si fondono nuovamente, quando la scaletta alterna Pressure Off, la primissima canzone di esordio Planet Earth e Space Oddity. Arriva poi Ordinary World, seguita da una I Don’t Want Your Love rivisitata in modo superlativo, tanto da renderla ancora più accattivante della versione originale.

Si prosegue con White Lines ed un riuscitissimo connubio tra la più recente Sunrise e la più classica e sempre piena di ritmo New Moon On Monday, mentre una luna gigantesca e grigia, proiettata sul palco, regala ulteriore magia a questo momento.

Esplosione di entusiasmo totale poi quando Simon accenna un altro dei loro capolavori, la splendida The Reflex… che energia! Si salta, si balla, si canta come nelle feste più riuscite e divertenti.

DuranDuranRockInRoma2016cGran finale con il ritmo di Girls On Film, il cui video, a sfondo erotico, fece molto parlare di sé negli anni ‘80, costringendo la band a filmarne anche una seconda versione, più pudica, per supportare comunque il brano senza urtare la coscienza dei benpensanti.

I Duran Duran si accomiatano per poco prima di rientrare in scena con la meravigliosa Save A Prayer: dolcezza e romanticismo di un brano senza tempo che tutto il pubblico canta all’unisono con Simon.

Un’ultima ondata di energia per l’arrivo di Rio: la copertina del disco capeggia sul palco ed enormi palloni  colorati vengono lanciati sul pubblico, che si diverte a giocarci creando una ulteriore e molto originale coreografia.

Applausi a scena aperta per i Duran Duran, riuniti al centro del palco, che ringraziano il pubblico e si accomiatano definitivamente dopo un concerto degno dei grandi artisti.

DONATELLA DELLE CESE

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