Sagome british e forme catanesi si incastrano nella “Matryoshka”dei Supersonic Heroes

thesupersonicheroesmatryoshkacoverMatryoshka è il primo LP dei The Supersonic Heroes, trio catanese composto da Adriano Di Mauro, Marco Crimi e Carlo Missiato.

L’album, pubblicato per Seahorse Recordings, è genuinamente indie-pop con i suoi dodici brani che complessivamente funzionano e risultano ben costruiti, giocando in maniera interessante tra ritmi electro-pop e armonie catchy, che si incastrano in maniera ineccepibile.

C’è una buona dinamica tra i vari pezzi, raggiungendo picchi più alti con brani più solidi e dalle melodie aperte come il brano di apertura, Something New, uno dei migliori del lotto, che dimostra un ottimo bilanciamento tra melodia e ricerca del suono, ricordando nel bridge addirittura l’incidere da marcetta scanzonata degli Arcade Fire di Neighborhood #3 (Power Out) o di Wake Up.

La successiva Isabella è un pezzo molto orecchiabile e godibile, che farebbe piacere ascoltare in qualsiasi airplay radiofonico (e sarebbe il caso che anche le emittenti più rinomate inizino a dar più spazio agli emergenti che valgono, anziché far girare sempre i soliti nomi).

Seguono altri pezzi che non deludono le aspettative create dai primi due, come Bratislava, in cui il frontman dimostra di avere nelle corde vocali anche toni più ruvidi e “sporchi”; Space Queen, alla quale spetta una menzione speciale poiché potrebbe essere un buon paradigma della definizione “canzone indie-pop per eccellenza”, e ancora il convincente up-tempo di Everybody look at me e la travolgente We are not the A.M., in cui, non senza onestà e una certa dose di sana autoironia, i The Supersonic Heroes esplicitano uno dei loro chiari riferimenti musicali, ovvero gli Arctic Monkeys, addirittura citando uno dei riff di chitarra più famosi della band di Sheffield, mentre il ritornello urla “We are not the Arctic Monkeys”.

Insomma, i brani che compongono Matryoshka dimostrano già delle buone idee, che potrebbero emergere ancora meglio con una produzione meno piatta che permetta di far emergere con maggior chiarezza tutte le sfumature dei suoni.

I The Supersonic Heroes non avranno inventato nulla (oltre alle band già citate si possono trovare echi dei vari Strokes, Kaiser Chiefs etc…) ma sono sicuramente figli del loro tempo e della tradizione indie rock / pop inglese, sulla base della quale hanno saputo produrre un buon album, godibile e di sicura efficacia nei live. Il potenziale di questa band è innegabile e potrebbe sprigionarsi al meglio in futuro, specie se il lavoro e la ricerca sui suoni porteranno la band a prendere maggiormente le distanze dai modelli di riferimento e ad esaltare le caratteristiche più originali della loro produzione. Staremo a vedere, intanto godetevi Matryoshka.

Questo è il sito ufficiale della band: http://supersonicheroes.wixsite.com/supersonicheroes

Qui il video di Space Queen: https://www.youtube.com/watch?v=xhcoCAsyLig

LAURA BARGIGGIA

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