Con “Per Aspera Ad Astra” i The Flying Madonnas spiccano davvero il volo

Non ho idea di che tipo di “aspera” abbia dovuto affrontare il quartetto romano di cui parliamo oggi, ma credo che poco ci sia mancato che arrivasse sul serio quasi “ad astra”. E non solo per immaginario, che rimanda ad esotici retrofuturismi d’antan, e che ben si sposa con le atmosfere da misteriosa e spesso giocosa escursione psichedelica di territori “altri”, che i nostri sanno padroneggiare così bene, ma anche per l’indubbia efficacia del risultato finale ordito dai Flying Madonnas.

Undici pezzi strumentali in cui a farla da padrone sono sì gli elementi psych e una palese impronta prog, ma filtrati alla luce del post-rock più eterodosso, in particolare della  “scuola” Tortoise / Cul De Sac / Gastr Del Sol, ritmicamente aggiornati con taglio mathrock, meccanismi cinetici krautici qua e là, il tutto coeso da un’indole più immediata e un’energia che facilmente si dispiega liberamente, elementi che probabilmente contribuiscono a mantenere le composizioni entro un minutaggio contenuto a dispetto delle premesse, a rendere il tutto molto più veracemente rock’n’roll, e a scongiurare il rischio di divagazioni dinosauresche ad alto tasso di astrazione: insomma, che viaggio sia, ma che sia rapido.

Esemplare è il brano posto in apertura di questo Per Aspera Ad Astra, ovvero Cosmogonadi, che riassume il particolare sound delle “madonne volanti” e che più o meno sarà il canovaccio dei restanti episodi, con poche ma significative variazioni, come l’indie sbilenco di Fritz Van Botto, che non starebbe male in un disco dei Julie’s Haircut, le maggiori ruvidezze post-quellochevolete di Challenger 51-L o i più insistenti vagheggiamenti prog di Madonnas Airlines.

La formula di per sé è interessante, gira a dovere, e ci si lascia trasportare che è un piacere. Magari qualche variazione in più, e nelle atmosfere e nelle dinamiche, sarebbe stata gradita, ma Per Aspera Ad Astra rimane un più che positivo esordio di una band con cui speriamo di continuare ad avere a che fare.

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Video Challenger 51-L: https://www.youtube.com/watch?v=I7eZBXt10Zw

FRANCESCO CAPUTO