Genoma: ognuno di noi ha vissuto con “Mostri, paranoie e altri accadimenti”

genomamostriparanoieealtriaccadimenticoverDopo l’apprezzatissimo album di debutto Stories (qui da noi recensito https://www.ithinkmagazine.it/recensione-genoma-stories/) i Genoma tornano a stupire il pubblico con Mostri, paranoie e altri accadimenti. Anche questo lavoro è contraddistinto dal tipico sound del gruppo: pop misto a new wave con un tocco di “indie” e atmosfere oniriche ma, a differenza del precedente, presenta tracce in italiano, eccezion fatta per una bellissima cover di Heroes di Bowie.

L’album è composto da sei brani, ognuno dei quali racconta un aspetto particolare dell’animo umano, con la propensione all’introspezione che caratterizza i Genoma.

La traccia che apre l’album si intitola Strade ed è un pezzo ben strutturato, in cui la musica ha sempre un gusto piacevole all’ascolto senza tralasciare la cura per l’arrangiamento; il testo conferma ancora una volta le qualità del gruppo: le parole trasmettono forza, speranza e determinazione; tutto ciò è racchiuso soprattutto in un verso che si ripete spesso: “io vedo strade”.

A seguire troviamo subito una delle canzoni più intimistiche e profonde dell’album: Ciao anima. Dalle sonorità a volte cupe e malinconiche, con un armonioso sostegno degli archi nella melodia e una bella struttura musicale, questo brano ci pone davanti all’alienazione dell’anima e, probabilmente, al senso di non appartenenza. Quando Angela Piva, cantante dei Genoma, canta “(anima) tu sei altro da me” oppure “Ciao anima, mi ritrovi sola con me”, si percepisce la lontananza, il distacco con cui a volte viviamo la vita. Una canzone davvero ben riuscita, il cui scopo, probabilmente, è quello di spingerci a ricongiungerci con la nostra anima anche nei momenti di avversità.

La terza traccia, Fuori dal tempo, è quella che, soprattutto a livello di testo ed interpretazione, è parsa meno convincente delle altre. La musica di questo pezzo comunque resta tra le composizioni musicalmente più complesse e visionarie dei Genoma.

Le successive due tracce, Cose personali e Paranoia, tornano ad essere particolari e a portare con orgoglio la firma del gruppo. Sembrano quasi due filastrocche cantate, le cui tematiche, come si evince dai titoli, sono piuttosto introspettive. La prima traccia è quasi un inno all’intimità e alla custodia dei propri ricordi e del fanciullo che è dentro ognuno di noi, qualcosa che si sta perdendo. La seconda ha un testo dei più memorabili e, anche grazie alla comunicazione della musica, tra i più malinconici, in cui si percepisce bene la sofferenza. Le mie lacrime tolgono l’aria; è un verso che viene spesso ripetuto e, con il sostegno di un breve monologo finale, l’atmosfera della canzone diventa quasi claustrofobica.

L’album si chiude con una delicatissima cover di una delle più belle canzoni mai pubblicate, ovvero Heroes di David Bowie, arrangiata se possibile in maniera ancora più eterea della versione originale. Assolutamente da ascoltare!

In generale Mostri, paranoie e altri accadimenti è un album decisamente ben riuscito e da apprezzare anche per aver saputo proporre con maestria un genere musicale poco comune nel panorama musicale italiano, scrivendo tra l’altro testi di spessore nella lingua di Dante.

Pagina Facebook ufficiale della band: www.facebook.com/genomaproject/

Ascoltate qui Ciao animahttps://open.spotify.com/track/5ZxKcBQUJQdp0vqCLpXgYd?si=j-jcdEfUQS6BcjRvUimENg

MARIANNA DIVICCARO

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