Dalla, De Gregori e tutto l’universo intorno a Banana Republic nel libro di Ferdinando Molteni

bananarepublicferdinandomoltenicopertinaTra le pagine di Banana Republic 1979, scritto da Ferdinando Molteni ed edito da Vololibero, veniamo trasportati in un’epoca importante per lo scenario cantautorale italiano e soprattutto ci troviamo all’interno di un tour, quello di Lucio Dalla e Francesco De Gregori insieme, che ha completamente stravolto il modo di intendere i concerti in Italia. Il racconto si sviluppa attraverso le interviste fatte ai cantautori medesimi, che raccontano vicende e fatti realmente vissuti, e all’interno del volume troviamo anche alcune immagini a colori, ad opera di Roberto Villa, scattate proprio durante il concerto inaugurale di Savona, tenuto il 16 giugno del 1979.

Lucio Dalla e Francesco De Gregori sono un binomio perfetto quanto irripetibile. Non si può vociferare sull’uno senza ricordare e stimare inconfondibilmente l’altro. Non manca nel contenuto anche il riferimento a Ron, ex polistrumentista di Dalla, che ha profondamente contribuito all’arrangiamento di alcuni pezzi musicali e ad alcuni testi scritti per il tour.

L’intero panorama musicale di questo tour-evento è comunque contestualizzato, anche perché si parla degli anni ’70, anni in cui i problemi e gli scontri social-politici erano all’ordine del giorno e tante volte anche portare a termine un concerto diventava impossibile per la presenza degli autoriduttori (che ritenevano che la musica è un prodotto culturale e quindi bisognava renderlo accessibile a tutti, senza pagare biglietti o altri costi).

Dalla e De Gregori, entrambi con alle spalle storie e percorsi artistici importanti, sebbene differenti, un pomeriggio d’inverno decidono di dar vita inaspettatamente ad una delle loro prime collaborazioni, incidendo Ma come fanno i marinai, primo loro duetto e primo brano a cui lavoreranno veramente insieme. Da quel momento (era il 1978) avrà inizio il progetto di una tournée, dal nome postumo Banana Republic, simbolo di una svolta straordinaria, epocale, ma soprattutto inaspettata nel mondo della musica italiana.

La canzoncina ha, dunque, dato il via a tutta la storia

È stato proprio il loro essere così diversi l’uno dall’altro, che li ha resi unici e indimenticabili, ognuno con il proprio carattere, il proprio modo di dominare il palco, di interagire con il pubblico, di comporre musica e di scrivere testi, ma con una ben precisa passione comune: fare musica per amore della musica.

Gli elementi contrastanti erano così visibili che la coppia si è integrata nella sua diversità. A chi è venuto a vederci potremmo essere apparsi come un cartone animato”.

Non sono di certo mancati i contrasti, i litigi, le rivalità, ma ciò che realmente importava era poter condividere con la gente ciò che loro avevano da dire, non aspettandosi niente in cambio. E questa è stata la chiave del loro indomabile successo: la loro umiltà, la stima e l’ammirazione reciproca, la voglia di imparare l’uno dall’altro, l’amicizia che andò consolidandosi sempre di più e il loro amore verso la musica, li hanno resi i grandi artisti che oggi tutti conosciamo.

Fra noi c’era reciproca stima, voglia di conoscerci e voglia di incrociare le voci, le penne, i talenti”.

LUCIA ERRA

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