::Playlist:: by Augustine – “Sirens Songs”

augustineplaylistI lettori di I Think Magazine hanno avuto modo di conoscere la sensibilità e la raffinatezza della musica di Augustine sia attraverso due singoli di cui abbiamo messo in rotazione i videoclip, ovvero Hibiscus prima e In the mountains a seguire, ma anche attraverso la rubrica Thumbnail in cui la stessa Augustine, al secolo Sara Baggini, si è presentata ai nostri lettori raccontando la sua musica e le sue idee sul panorama indipendente attuale (qui: https://www.ithinkmagazine.it/thumbnail-augustine/).

Non ancora paghi, abbiamo voluto approfondire ulteriormente la sua conoscenza affacciandoci direttamente su quelli che sono i suoi ascolti, perciò le abbiamo chiesto di redigere una playlist video per i nostri lettori, raccontandoci qualcosa in più di se stessa e della sua musica attraverso la musica di altri artisti che ama.

Con questa playlist, Augustine ha deciso di farci ascoltare alcune “sirene” dall’eleganza e la bellezza tutte femminili. Scopriamole qui.

::Playlist:: by Augustine – “Sirens Songs

Dead Can Dance – The Invocation

Poco tempo fa sono stata al concerto dei Dead Can Dance a Milano, avverando un sogno coltivato per anni: potere ascoltare la loro musica solenne, dionisiaca dal vivo. È stata una delle esperienze più profonde della mia vita. The Invocation è uno stralcio dal II atto dell’ultimo album, Dionysus, un vero capolavoro.

Cocteau Twins – Alice

Dico “Cocteau Twins”, e dico tutto. Sono in assoluto il mio gruppo preferito. Adoro tutto ciò che hanno fatto, dai primi passi con la 4AD fino agli ultimi singoli, come Alice. Solo la voce di Elizabeth Fraser è capace di condurre in questo luogo di mistero, sgomento e meraviglia.

Agnes Obel – Dorian

Agnes Obel è una scoperta più recente nel mio “background” musicale. È una cantautrice di infinita grazia, eleganza e raffinatezza, con le sue melodie malinconiche e decadenti. Anche i suoi video, come Dorian, sono sempre stupendi, densi di poesia.

PJ Harvey – On Battleship Hill

Quello di PJ Harvey è un altro concerto che non dimenticherò mai. Quando suonò On Battleship Hill il pubblico andò in visibilio, ed io pure. Era il tour di Let England Shake, uno dei dischi suoi che preferisco, insieme a White Chalk. Certo, non parliamo della PJ harvey in minigonna e tacchi a spillo con la chitarra elettrica… Ma non sono tra quelli che non ammettono che gli artisti siano persone che, come tutte le altre, hanno la necessità di cambiare e crescere nel tempo.

Siouxsie And The Banshees – Dazzle

Siouxsie è un po’ la mamma di tutta la musica che ascolto, con il suo cantato inconfondibile (da cui certamente ho imparato qualcosa)… Come potrei non amarla alla follia? Mi abbaglia: Dazzle, appunto.

Kate Bush – Running Up That Hill

Un’altra delle “mie” sirene è lei, Kate Bush. Una fuoriclasse sotto ogni punto di vista. Trovo che negli anni ’80 abbia realizzato i suoi lavori più belli e Running Up That Hill è forse una delle più belle canzoni di tutti i tempi, l’ho ascoltata fino alla nausea, ma continua a piacermi ogni volta.

Sinéad O’Connor – You Made Me The Thief of Your Heart

Il mio amore per Sinéad O’Connor è qualcosa di decisamente più viscerale e va al di là dell’apprezzamento artistico. Il primo disco che ho comprato da ragazzina era I Do Not Want What I Haven’t Got, ho amato la sua voce e tutto ciò che era con tutta me stessa. Ne sceglierei molte di canzoni sue, è difficile sceglierne soltanto una. You Made Me The Thief Of Your Heart è stupenda. Tanto più che fa parte della colonna sonora del film Nel nome del padre, dove recita Daniel Day Lewis, che è uno dei miei attori preferiti.

Enya – Caribbean Blue

A proposito di anni ’90, non potrei non ricordare Enya, che accompagna tutti i miei più bei ricordi d’infanzia. La ascoltava mio padre ed io sognavo ad occhi aperti. Ballavo sulle note di Caribbean Blue. Lo faccio tutt’ora. Trovo che Enya sia geniale per l’utilizzo armonico che fa della propria voce (un’altra cosa che è molto presente nella mia musica).

Portishead – The Rip

Ritengo che Beth Gibbons sia una delle più grandi cantanti che esistano. Third è l’album dei Portishead che preferisco, l’ho ascoltato moltissimo. The Rip, così dolce e struggente, è uno dei brani più belli; ci sono molto legata anche sentimentalmente, perché l’ho cantato spesso, accompagnata da carissimi amici, durante le nostre jam sessions…

Bjork – Pagan Poetry

Se si parla di sirene non si può non pensare ad un altro genio femminile della musica e del canto, Bjork. Amo le atmosfere fredde e sospese di Vespertine e Pagan Poetry non ha tutto ciò che io vado cercando nella musica, estasi e caduta… Quando la musica è vita e quando la vita è vita al limite…

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