Non Solo Star: Carlo Verdone

BiancoRossoEVerdone1Questo mese ci siamo occupati di lui con la rubrica Corsi E Ricorsi Filmici (https://www.ithinkmagazine.it/corsi-e-ricorsi-filmici-50-sfumature-di-verdone/) e molti ci hanno chiesto di approfondire ulteriormente il discorso, segno che si tratta di uno degli attori e registi italiani più amati. Così anche con Non Solo Star oggi parliamo di Carlo Verdone, che ha saputo costruirsi una carriera, televisiva dapprima e cinematografica dopo,  di tutto punto, lavorando sia come attore, sia come sceneggiatore, si come regista. Cercando una comicità a volte smargiassa, ma comunque sempre intelligente, a volte sofisticata, seppur sempre spassosa, con i suoi film ha creato un mondo che tutti quanti conosciamo e a cui tutti quanti siamo più o meno affezionati.

Non sono mancati, come sempre nelle lunghissime carriere, scivoloni e momenti di stanca, ma la grandezza del personaggio è rimasta sempre intatta, grazie anche ad un’innata e irresistibile mimica facciale che l’ha reso unico nel nostro cinema. Tra i suoi tanti film, dietro e davanti alla macchina da presa, forse il più rappresentativo rimane ancora oggi Bianco, Rosso E Verdone, commedia ambientata negli anni ’80, dove l’attore interpreta tre personaggi diversi, attraversando l’Italia, non solo letteralmente a mo’ di road-movie, ma anche metaforicamente, raccontandone tic, manie e tensioni sociali, sempre con l’arma del sorriso e del sarcasmo.

I tre protagonisti sono tre uomini che si trovano in viaggio per raggiungere i propri seggi elettorali, uno a Roma, uno a Vicenza e l’altro a Matera. Andando per ordine abbiamo Furio, un uomo saccente, pedante, logorroico e borioso, che viaggia con la sottomessa moglie Magda e con i loro due bambini. Il suo pianificare ogni minimo dettaglio del viaggio e della vita in generale, getta la moglie nello sconforto più totale, tanto da portarla a pronunciare delle parole ormai divenute celebri ed BiancoRossoEVerdone2entrate a far parte dell’immaginario collettivo (“Furio, non ce la faccio più!”). Sarà la sua disperazione, quindi, a farla cedere alle insistenti avances di un uomo, Raoul, più volte incontrato durante le varie soste, millimetricamente calcolate dallo stesso Furio.

Il secondo personaggio è il tenero Mimmo, naïve e un po’ “tardo”, in viaggio con la nonna molto più pragmatica e furba, seppur piena di acciacchi. Mimmo decide di andare a prendere la nonna da Verona (anche se lui la confonde con Vicenza) per riportarla a Roma, ma sarà un viaggio pieno di battibecchi tra i due, perché l’anziana non ascolterà mai le raccomandazioni del nipote circa la sua salute e perché il ragazzo, a sua volta, data la sua ingenuità, verrà più volte apostrofato dalla nonna. Una volta giunti in un albergo per una sosta (lo stesso dove si ferma anche Magda, cedendo alle lusinghe di Raoul), Mimmo subisce le avances di una prostituta (da qui una delle scene più famose del BiancoRossoEVerdone3film, con la ripresa attraverso la vasca di un pesciolino, oltre la quale si intravedono i peli pubici della donna), finendo però per combinarne un’altra delle sue. Anche in questo caso la fine del viaggio, che nel primo capitolo terminava con l’abbandono della propria famiglia da parte di Magda, è a tratti tragico: la povera nonna, muore all’interno del seggio elettorale, lasciando Mimmo nella disperazione più totale, al contrario dei responsabili del seggio stesso, intenti a discutere sulla validità del suo voto…

L’ultimo personaggio, invece, è stato pensato in contrapposizione allo stesso Fulvio. Si tratta di Pasquale, emigrato in Germania, in viaggio su un’auto decisamente kitsch, alla pari della sua personalità a dir poco bizzarra. Il suo è un personaggio muto per tutta la durata dello spezzone, tranne il finale. Ormai forse dimentico della vita in Italia, sembra un pesce fuor d’acqua e spesso viene anche derubato, dello stereo, delle borchie dell’auto, BiancoRossoEVerdone4dei souvenir man mano acquistati e non solo. Quando cercherà di compensare questi furti, facendone uno anche lui, si ritroverà, però, ad essere picchiato, cosa che lo porterà allo sfogo finale in cui per la prima volta parlerà, seppur in un dialetto quasi incomprensibile, e in cui si esprimerà in un giudizio decisamente pesante sul nostro Paese.

Inutile rimarcare il fatto che in un certo qual senso è lo stesso Verdone a voler raccontare, sia in positivo che in negativo, vizi e virtù dell’Italia di quei tempi, tanto che i colori delle tre macchine dei tre protagonisti, richiamano ovviamente il tricolore italiano. Infatti, durante la visione del film, si ride e si sorride, spesso lo si fa anche a denti stretti, e ancora più spesso ci si commuove, paradossalmente. Segno questo che l’intento di raccontare nel bene e nel male la propria società, e di rimando anche quella dello spettatore, in tutte le sue sfaccettature, è decisamente riuscito, seppur facendo ricorso ad una leggerezza di fondo che, a visione distanziata di anni, anzi decenni, si tramuta anche in toccante nostalgia.

RITRATTO DELL’ATTORE

CarloVerdonePiù volte premiato con David di Donatello, Globi D’Oro e Nastri d’Argento, Verdone è uno dei re della nostra commedia, forse l’unico erede dei grandi della commedia all’italiana. Figlio “putativo” del mitico Alberto Sordi, con cui ha recitato nel film In Viaggio Con Papà, rimane tra i cineasti più interessanti del panorama cinematografico italiano.

Appassionato di musica e di medicina, entrambe in qualche modo presenti nei suoi film, ha diretto alcuni film che è sempre un piacere guardare e riguardare, tra i quali, oltre a quello di cui ci siamo occupati in questo articolo, ricordiamo anche Un Sacco Bello, Borotalco, Acqua E Sapone, Compagni Di Scuola, Maledetto Il Giorno Che T’Ho Incontrato e Viaggi Di Nozze.

Ha recitato accanto ad attori come Eleonora Giorgi, Christian De Sica (suo cognato), Florinda Bolkan, Ornella Muti, Margherita Buy, Claudia Gerini, Marco Giallini, Antonio Albanese e non solo. È stato diretto, inoltre, da registi importanti come lo stesso Sordi, Bernardo Bertolucci, Enrico Oldoini, Sergio Citti e Paolo Sorrentino.

In tv è diventato famoso grazie al programma non convenzionale Non Stop, in cui hanno mostrato il loro talento comico anche Massimo Troisi, Enzo De Caro e Lello Arena.

Tra i personaggi da lui interpretati, rimangono nella storia, non solo quelli di Bianco Rosso E Verdone, ma anche Enzo, il coatto di Un Sacco Bello e Ivano, l’altro coatto di Viaggi Di Nozze.

ALESSANDRA CAVISI

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