Corsi e ricorsi filmici: miracoli natalizi a New York

miracolonella34strada1947locandinaLa tradizione dei film natalizi buonisti e fiabeschi è tutta anglosassone e rimanda alla cultura delle Christmas Carols diffusasi nei paesi di lingua inglese nell’Ottocento.

Miracolo della 34^ strada, film uscito nel 1947, è un perfetto esempio di pellicola natalizia che fonde il buonismo d’uopo in storie di quella categoria con l’aura fantastica e fanciullesca che il mondo occidentale collega alle feste di fine anno, atmosfera anch’essa di matrice anglosassone perché si diffonde durante l’epoca vittoriana.

Nel film l’età contemporanea fredda e rivolta alla produttività scevra di sentimenti si scontra con la favola di Babbo Natale, che si chiama nel film Kris Kringle secondo una antica tradizione.

La protagonista femminile è una donna in carriera che proprio per questo trascura la figlioletta desiderosa di affetto familiare, ma sarà proprio Kringle – che arriverà a farsi assumere da un grande magazzino nei panni di Babbo Natale – a sistemare tutto.

Il messaggio è chiaro: se Dickens attaccava la spersonalizzazione ad oltranza imposta e auspicata dalla miracolonella34strada1994locandinasocietà industriale e positivista, questa pellicola spinge per un ritorno ai buoni sentimenti e in particolare alla donna come “angelo del focolare”.

Un remake del film del ‘47 è l’omonimo Miracolo nella 34^ strada uscito nel 1994, che vede come protagonista il grande Richard Attenborough nei panni di Kris Kringle / Babbo Natale e che, anche se molti anni sono passati dall’uscita dell’originale, non fa discostare di molto la trama da quella della pellicola capostipite.

Lo scontro tra il cinismo dei tempi moderni e l’ingenuo candore rousseauiano è il filo rosso del secondo film che ovviamente fa prevalere naïvete e bontà.

Ambedue i film sono passati spesso sui vari canali televisivi durante le festività natalizie e, malgrado portino entrambi avanti una vicenda sicuramente fantastica, non smettono di conquistare per la loro capacità di sfruttare il fanciullino pascoliano o wordsworthiano presente in ogni adulto, perché qualche volta tornare bambini fa solo bene…

FRANCESCA BARILE

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