Corsi e ricorsi filmici: la Puglia al cinema

La Puglia ha sempre amato il cinema e il cinema sempre più spesso si scopre amante della Puglia. Numerose pellicole nazionali ed internazionali, negli ultimi anni, sono state girate interamente o in parte in questa soleggiata regione, per cui abbiamo pensato di fare un excursus parlandovi di alcuni dei più significativi esempi di pellicole che portano “La Puglia al cinema”.

Scena tratta da "I basilischi"
Scena tratta da “I basilischi”

Il primo film girato in Puglia è un gioiellino poco noto ai più: Idillio Infranto (1931), film muto di Nello Mauri ambientato tra l’agro di Alberobello e Bari, esaltazione della purezza agreste e denigrazione della perversione urbana. Girato con una tecnica innovativa per l’epoca, con la pesante cinepresa a bordo di una vettura per un effetto maggiormente realistico, mostra le vetrine e i negozi di Bari dei primi anni ‘30 e l’intaccata bellezza delle campagne della provincia.

Un altro film girato in Puglia alcuni decenni dopo, e ben più noto del precedente, è Gli Anni Ruggenti (1962), interpretato da Nino Manfredi e ambientato in epoca fascista. Appaiono ancora una volta i trulli di Alberobello, vere star locali, ma si fa anche un salto nella vicina Matera (in Basilicata) per i suoi incantevoli e, all’epoca vituperati, sassi.

L’anno seguente una giovane Lina Wertmüller realizza I Basilischi, versione meridionale del felliniano I Vitelloni, girato in gran parte a Minervino Murge.

Altro film significativo è La Riffa (1991), girato da Felice Laudadio e ambientato completamente a Bari. Folgorati sulla via per Damasco, registi e produttori partono così di lì a poco verso la regione affacciata ad oriente.

MineVaganti
Scena tratta da “Mine vaganti”

Tralasciando La Capagira (1999), opera prima di Alessandro Piva e assurto a gloria nazionale, il nuovo millennio nomina la Puglia riedizione di quello che fu Roma nel decennio ‘50-‘60 del ventesimo secolo, in quanto ad ambientazioni cinematografiche.

Senza dubbio al Salento la palma per il maggior numero di ambientazioni raccolte negli anni. Spiccano tra i tanti L’Anima Gemella (2002) di Sergio Rubini, dove però curiosamente i protagonisti parlano con spiccato accento barese e non salentino; poi ancora Galantuomini (2008) con Beppe Fiorello e Donatella Finocchiaro, perfettamente a loro agio nella parlata salentina, e i film di Ferzan Özpetek, Mine Vaganti (2010) e Allacciate Le Cinture (2014).

Ma anche Trani e Monopoli hanno lavorato molto per cinema e televisione, anche se non sempre dichiaratamente (un esempio è dato da Amiche Da Morire del 2013, ambientato in Sicilia ma girato per la maggior parte nei pressi di Monopoli).

L’elenco è volutamente incompleto perché fin troppe le recenti produzioni nel Tacco d’Italia, dunque per parlare di tutte occorrerebbero ancora pagine e pagine.

Cui prodest? Senza dubbio è positiva l’immagine che le numerose ambientazioni filmiche danno alla regione ormai oggetto di notevole frequentazione turistica, ma a parte alcuni rari casi, quanti film rimarranno nell’immaginario collettivo?

Ai posteri l’ardua sentenza.

FRANCESCA BARILE

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