Corsi e ricorsi filmici: A cena con i cretini dalla Francia agli USA

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Nel 1998, quasi ventanni fa, usciva il film francese La cena dei cretini, adattamento per il grande schermo di una commedia di successo scritta dal regista del film Francis Veber.

La storia, scritta come una tipica pochade, ruota intorno ad una riunione cameratesca tra uomini d’affari che si ripete ogni settimana e che verte a prendere in giro un perdente o, come suggerisce il titolo, un “cretino”.

Nella vicenda, l’uomo d’affari Pierre Brochant invita la vittima predestinata, François Pignon, nome già presente nella tradizione filmica francese ad indicare il cosiddetto “zanni” e nato dall’inventiva di Veber.

Quel che segue è una serie incredibile di gaffes ed equivoci che rendono la storia sicuramente divertente dinnerforschmuckslocandinae dove lo spettatore spesso è portato a fare il tifo per il bistrattato Pignon.

Nel 2010 Jay Roach, regista a stelle e strisce, decide di realizzare un remake ad hoc per il mercato americano. Nasce così A cena con un cretino con Paul Rudd e Steve Carrell.

A differenza del film francese, che si affidava molto alla tipica verbosità dei cugini d’oltralpe, la pellicola americana è più movimentata e piena di ritmo. Le gags sono più triviali e la necessità di dover competere, tipica della cultura americana di stampo puritano, sono alla base della nuova pellicola destinata a un maggiore successo in Italia, da sempre più pronta ad accettare modelli nordamericani più che europei.

Malgrado i differenti gusti del pubblico italico, però, il film originale può a pieno titolo definirsi un classico della cinematografia francese mentre il suo remake rimane una delle svariate pellicole uscite da Hollywood.

FRANCESCA BARILE

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