Cinema, letteratura e videogiochi: una riflessione sulla loro sinergia

cinemaletteraturavideogiochi2Esiste un fattore che praticamente è tanto fluido e flessibile da potersi adattare a tutto: parliamo della letteratura che è capace di abbracciare uno e più mondi. Perché in effetti si parla di un mondo, capace di creare storie su storie, incrociare dettagli su dettagli, emozioni su emozioni. Con creatività e divergenza, perché il mondo della letteratura è ampio e vasto. E dà vita, a sua volta, a tanti sottomondi. O a mondi paralleli, se vogliamo. Ispirando e influenzando le altre arti, in perenne convergenza.

Se c’è un mondo che riflette gli spunti narrativi della letteratura, senza dubbio questo è il cinema. Anzi, le due arti si sono talmente avvicinate da viaggiare spesso di pari passo ma non solo, di influenzarsi vicendevolmente. Si perde il conto, se si vuol fare una lista di libri diventati film o di film poi finiti in libri. Ma spesso la relazione più diretta è letteratura-cinema, dal momento che i testi offrono spunti che possono essere sviluppati, e difatti vengono sviluppati, in qualcosa di più complesso e grande. Esempi ce ne sono eccome: ne citiamo uno su tutti, quel Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien, trilogia resa cinematograficamente da Peter Jackson in tre capolavori capaci di fare incetta di premi. In alcuni casi facendo scuola e dando una chiara dimostrazione di come sia poi il cinema, e l’aspetto visivo, a dare o ridare auge ad un titolo dal buon successo ma non clamoroso come fu per i libri dello studioso britannico. Però, dicevamo, le sottocategorie che abbraccia poi il cinema se vogliamo sono molte di più. Sempre in sinergia con la letteratura, s’intende. cinemaletteraturavideogiochi1

Basti pensare al mondo dei videogiochi, che dal mondo della letteratura ha ampiamente attinto e che è andato ad ispirare, e in alcuni casi si è fatto ispirare, dal cinema: è nato così un trittico. In alcuni casi libri sono diventati videogiochi e poi film o serie tv di successo: basti pensare ai fumetti di Batman, diventati un cult sul grande schermo, e poi ancora videogiochi di successo soprattutto sulle console di nuova generazione. Ma anche dei videogiochi sono diventati poi materia di cinema: il caso più celebre e recente è quello di Assassin’s Creed, videogioco di successo e film dall’ottimo incasso nel 2016. E ancora libri diventati videogiochi e poi serie tv: citiamo, per tutti, The Witcher, lo strigo del polacco Andrzej Sapkowski, recentemente rielaborato da Netflix in una nuova, avvincente serie tv. Insomma, un trittico che funziona eccome. Ma il cinema, così come la letteratura, va oltre.

Oggi come oggi si sente parlare sempre più spesso di gamification, intendendosi con ciò la tendenza delle nuove slot machine di diventare sempre più simili ai videogiochi. Ebbene, anche le slot machine hanno subito il fascino del cinema e di esempi, anche qui, ce ne sono molti: uno efficiente e ben riassuntivo di questa influenza è rappresentato dalla slot 3 Genie Wishes, ispirata alla storia del genio della lampada, reso celebre nel mondo grazie al film, prima animato, Aladdin. Insomma, quando letteratura, cinema e videogiochi si uniscono i risultati spesso sono davvero sorprendenti.

TONY DI FIORE

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